Le dinamiche di contatto interculturale tra comunità del mondo antico restituiscono interessanti informazioni sia sui processi di assimilazione dei modelli politico-civili tra civiltà spesso differenti sia sulle manifestazioni più private delle civiltà medesime.Nello specifico, il territorio del Veneto orientale risulta essere un osservatorio privilegiato per lo studio dei contatti, delle interazioni e degli scambi tra popoli già dal primo apparire della documentazione epigrafica, in età preromana. Tale vocazione, quella dello scenario di etnie multiple, si configura anche nell’età della romanizzazione, con modalità in gran parte già indagate e definite.Con questa ricerca si è dunque inteso privilegiare le informazioni trasmesse per tramite epigrafico, non trascurando e, anzi, tentando di valorizzare i contesti archeologici originari dove sono stati rinvenuti i documenti in oggetto. Nello specifico, poi, la scelta di analizzare l'evidenza di Montebelluna risponde alla volontà di evidenziare la presenza di un contesto plurilingue o quantomeno del mantenimento della tradizione linguistica epicorica, pertinente alla realtà pre-romana: le interazioni che il latino intratteneva con un altro sistema linguistico, il venetico, la cui influenza emerge nei documenti epigrafici rinvenuti nella necropoli del montebellunese, hanno permesso di formulare nuove ipotesi sulle tempistiche e le modalità del processo che portarono i territori della X Regio a orbitare nel nuovo universo romano.
Montebelluna: un nuovo orizzonte di romanizzazione? Edizione e commento di epitaffi inediti dalle necropoli di Posmon e Santa Maria in Colle.
Olivieri, Margherita Costanza
2014/2015
Abstract
Le dinamiche di contatto interculturale tra comunità del mondo antico restituiscono interessanti informazioni sia sui processi di assimilazione dei modelli politico-civili tra civiltà spesso differenti sia sulle manifestazioni più private delle civiltà medesime.Nello specifico, il territorio del Veneto orientale risulta essere un osservatorio privilegiato per lo studio dei contatti, delle interazioni e degli scambi tra popoli già dal primo apparire della documentazione epigrafica, in età preromana. Tale vocazione, quella dello scenario di etnie multiple, si configura anche nell’età della romanizzazione, con modalità in gran parte già indagate e definite.Con questa ricerca si è dunque inteso privilegiare le informazioni trasmesse per tramite epigrafico, non trascurando e, anzi, tentando di valorizzare i contesti archeologici originari dove sono stati rinvenuti i documenti in oggetto. Nello specifico, poi, la scelta di analizzare l'evidenza di Montebelluna risponde alla volontà di evidenziare la presenza di un contesto plurilingue o quantomeno del mantenimento della tradizione linguistica epicorica, pertinente alla realtà pre-romana: le interazioni che il latino intratteneva con un altro sistema linguistico, il venetico, la cui influenza emerge nei documenti epigrafici rinvenuti nella necropoli del montebellunese, hanno permesso di formulare nuove ipotesi sulle tempistiche e le modalità del processo che portarono i territori della X Regio a orbitare nel nuovo universo romano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/21965