Questo lavoro si configura come uno studio sulle possibilità di una filosofia del linguaggio ordinario a partire da una presentazione dell’opera di Ludwig Wittgenstein, con particolare riferimento alla distinzione di alcuni aspetti antropologici, ricostruiti nella prospettiva di un’analisi dell’esperienza. Il concetto di “ordinario” è esaminato in modo storico-critico, oltre che teoretico, approfondendo le tesi di Stanley Cavell e discutendone effetti e conseguenze per una ridefinizione del ruolo della soggettività nell’analisi logico-linguistica dell’ultima filosofia di Wittgenstein.
L’ordinarietà dell’ordinario. Linguaggio, cultura e conoscenza in Wittgenstein.
Leonarduzzi, Claudio
2015/2016
Abstract
Questo lavoro si configura come uno studio sulle possibilità di una filosofia del linguaggio ordinario a partire da una presentazione dell’opera di Ludwig Wittgenstein, con particolare riferimento alla distinzione di alcuni aspetti antropologici, ricostruiti nella prospettiva di un’analisi dell’esperienza. Il concetto di “ordinario” è esaminato in modo storico-critico, oltre che teoretico, approfondendo le tesi di Stanley Cavell e discutendone effetti e conseguenze per una ridefinizione del ruolo della soggettività nell’analisi logico-linguistica dell’ultima filosofia di Wittgenstein.File in questo prodotto:
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/21945