La tesi riguarda una ricerca e successiva analisi, della situazione attuale relativa ai pagamenti digitali nelle sedi comunali e nelle connesse società partecipate (se presenti). Inizia con una corrente panoramica nazionale attinente alla digitalizzazione dei pagamenti fino ad arrivare alla situazione veneta. Sono stati esaminati i sette capoluoghi di provincia (Venezia, Verona, Vicenza, Treviso, Padova, Belluno, Rovigo) e tre comuni più piccoli di ogni ente provinciale. È stata analizzata, anzitutto, la struttura dei metodi di pagamento messi a disposizione da ogni amministrazione, per capire il livello e la qualità (in termini di utilità per il cittadino e maggiore efficienza per la PA) di digitalizzazione raggiunti per i micro-pagamenti e pagamenti “classici”. Successivamente, sono stati studiati i vari costi sostenuti dalle PA per la gestione “del contante” e per la “moneta digitale”, per comprendere se esiste, effettivamente un risparmio nei costi e nelle commissioni derivante dall’uso di POS, siti online e simili, rispetto all'impiego delle banconote e monete (i costi analizzati sono quelli: derivanti da commissioni e canoni bancari, derivanti dal mantenimento del sistema che movimenta il contante, derivante dal mantenimento dei sistemi di pagamento digitale innovativi). La medesima analisi fatta nei comuni, è stata replicata per le società partecipate dei sette capoluoghi provinciali che gestiscono i parcheggi e il trasporto pubblico locale nel territorio comunale.
I pagamenti e micro-pagamenti digitali negli enti locali e nelle società partecipate venete
David, Giovanni
2017/2018
Abstract
La tesi riguarda una ricerca e successiva analisi, della situazione attuale relativa ai pagamenti digitali nelle sedi comunali e nelle connesse società partecipate (se presenti). Inizia con una corrente panoramica nazionale attinente alla digitalizzazione dei pagamenti fino ad arrivare alla situazione veneta. Sono stati esaminati i sette capoluoghi di provincia (Venezia, Verona, Vicenza, Treviso, Padova, Belluno, Rovigo) e tre comuni più piccoli di ogni ente provinciale. È stata analizzata, anzitutto, la struttura dei metodi di pagamento messi a disposizione da ogni amministrazione, per capire il livello e la qualità (in termini di utilità per il cittadino e maggiore efficienza per la PA) di digitalizzazione raggiunti per i micro-pagamenti e pagamenti “classici”. Successivamente, sono stati studiati i vari costi sostenuti dalle PA per la gestione “del contante” e per la “moneta digitale”, per comprendere se esiste, effettivamente un risparmio nei costi e nelle commissioni derivante dall’uso di POS, siti online e simili, rispetto all'impiego delle banconote e monete (i costi analizzati sono quelli: derivanti da commissioni e canoni bancari, derivanti dal mantenimento del sistema che movimenta il contante, derivante dal mantenimento dei sistemi di pagamento digitale innovativi). La medesima analisi fatta nei comuni, è stata replicata per le società partecipate dei sette capoluoghi provinciali che gestiscono i parcheggi e il trasporto pubblico locale nel territorio comunale.File | Dimensione | Formato | |
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