Per ciascun minore l’inserimento nel contesto scolastico rappresenta un momento cruciale nella propria vita e lo è tanto più per un minore straniero adottato o per un minore straniero immigrato, che, attraverso la scuola, sperimenta il suo primo vero incontro con il Paese di accoglienza. Il contesto scolastico diventa luogo privilegiato di una funzione formativa, di integrazione sociale e di sviluppo delle relazioni, a cui la presenza di un minore di origine straniera pone una richiesta educativa complessa, per cui esso è tenuto ad attrezzarsi. Al minore straniero, sia esso immigrato o adottato, non può essere negato il diritto di essere accompagnato nel proprio percorso di estrinsecazione personale, né il diritto di vedere garantita una equilibrata integrazione nel tessuto sociale di appartenenza, attraverso transazioni educative sinergiche e condivise tra tutti i soggetti di riferimento preposti alla sua cura e tutela (famiglia di origine per il bambino straniero immigrato, famiglia adottiva per il bambino adottato internazionalmente, scuola, servizi sociali, servizi specialistici, enti autorizzati, tribunali per i minorenni, associazioni territoriali e università). Il presente lavoro di tesi ha l’intento di andare a osservare il grado di consapevolezza della scuola e l’utilizzo di strumenti differenti alla presenza del bambino straniero adottato e di quello straniero immigrato, essendo improprio assimilare le loro caratteristiche. Essi, infatti, oltre a presentare peculiarità differenti, portano al contempo bisogni diversi. La scuola è consapevole delle profonde differenze esistenti? Quali sono gli strumenti di cui si dota l’ambito scolastico? Nasce da qui l’idea di una ricerca di tipo qualitativo che coinvolge i dirigenti scolastici di otto scuole (4 scuole dell’infanzia e 4 scuole primarie, pubbliche e paritarie) del territorio della Provincia di Padova, con la finalità di osservare e rilevare la realtà, seppur circoscritta, del fenomeno. L’obiettivo finale è quello di indagare l’esistenza o la possibilità di realizzare dei percorsi facilitativi per il miglior inserimento scolastico sia dei bambini arrivati in adozione internazionale, sia di quelli immigrati, al fine di favorire una più adeguata integrazione nel contesto comunitario e sociale.
IL VIAGGIO A SCUOLA DEI MINORI STRANIERI ADOTTATI E IMMIGRATI
Boldrin, Eva
2014/2015
Abstract
Per ciascun minore l’inserimento nel contesto scolastico rappresenta un momento cruciale nella propria vita e lo è tanto più per un minore straniero adottato o per un minore straniero immigrato, che, attraverso la scuola, sperimenta il suo primo vero incontro con il Paese di accoglienza. Il contesto scolastico diventa luogo privilegiato di una funzione formativa, di integrazione sociale e di sviluppo delle relazioni, a cui la presenza di un minore di origine straniera pone una richiesta educativa complessa, per cui esso è tenuto ad attrezzarsi. Al minore straniero, sia esso immigrato o adottato, non può essere negato il diritto di essere accompagnato nel proprio percorso di estrinsecazione personale, né il diritto di vedere garantita una equilibrata integrazione nel tessuto sociale di appartenenza, attraverso transazioni educative sinergiche e condivise tra tutti i soggetti di riferimento preposti alla sua cura e tutela (famiglia di origine per il bambino straniero immigrato, famiglia adottiva per il bambino adottato internazionalmente, scuola, servizi sociali, servizi specialistici, enti autorizzati, tribunali per i minorenni, associazioni territoriali e università). Il presente lavoro di tesi ha l’intento di andare a osservare il grado di consapevolezza della scuola e l’utilizzo di strumenti differenti alla presenza del bambino straniero adottato e di quello straniero immigrato, essendo improprio assimilare le loro caratteristiche. Essi, infatti, oltre a presentare peculiarità differenti, portano al contempo bisogni diversi. La scuola è consapevole delle profonde differenze esistenti? Quali sono gli strumenti di cui si dota l’ambito scolastico? Nasce da qui l’idea di una ricerca di tipo qualitativo che coinvolge i dirigenti scolastici di otto scuole (4 scuole dell’infanzia e 4 scuole primarie, pubbliche e paritarie) del territorio della Provincia di Padova, con la finalità di osservare e rilevare la realtà, seppur circoscritta, del fenomeno. L’obiettivo finale è quello di indagare l’esistenza o la possibilità di realizzare dei percorsi facilitativi per il miglior inserimento scolastico sia dei bambini arrivati in adozione internazionale, sia di quelli immigrati, al fine di favorire una più adeguata integrazione nel contesto comunitario e sociale.File | Dimensione | Formato | |
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