È noto che le risorse a disposizione del comparto “cultura” non sono dimensionate all’immenso e diffuso patrimonio culturale italiano, la cui tutela è principio costituzionale fondamentale e compito primario dello Stato. Alle restrizioni di bilancio non giovano né il protratto periodo di ristagno economico di inizio 21° secolo, né la dilatazione che il termine “patrimonio culturale” ha subito nelle ultime decadi del secolo scorso, arrivando a ricomprendere addirittura i “beni culturali volatili”. L’intervento dei privati, pertanto, è più che auspicabile ed è compito dello Stato agevolarlo e incentivarlo, favorendo sia la proprietà del bene e la sua circolazione, sia la liberalità disinteressata, premiata con l’Art Bonus qualora indirizzata verso il bene culturale pubblico. Le norme agevolative, se ben strutturate, potrebbero essere in grado di smuovere consistenti risorse economiche e di inserire, con i nuovi profili di valorizzazione, nuovi soggetti e interessi in campo, compreso il vasto settore del non profit, dal 2018 Terzo Settore. Potrebbero diventare uno degli strumenti più duttili anche in ordine al perseguimento del principio di sussidiarietà orizzontale ex art. 118 Cost., in perfetta armonia con la concezione di fiscalità attiva e funzionale, che orienta il comportamento dei privati cittadini, singoli o associati, verso la realizzazione dei principi costituzionalmente garantiti.

Beni culturali e agevolazioni fiscali: una necessaria sinergia fra pubblico e privato

Gobich, Virginia
2018/2019

Abstract

È noto che le risorse a disposizione del comparto “cultura” non sono dimensionate all’immenso e diffuso patrimonio culturale italiano, la cui tutela è principio costituzionale fondamentale e compito primario dello Stato. Alle restrizioni di bilancio non giovano né il protratto periodo di ristagno economico di inizio 21° secolo, né la dilatazione che il termine “patrimonio culturale” ha subito nelle ultime decadi del secolo scorso, arrivando a ricomprendere addirittura i “beni culturali volatili”. L’intervento dei privati, pertanto, è più che auspicabile ed è compito dello Stato agevolarlo e incentivarlo, favorendo sia la proprietà del bene e la sua circolazione, sia la liberalità disinteressata, premiata con l’Art Bonus qualora indirizzata verso il bene culturale pubblico. Le norme agevolative, se ben strutturate, potrebbero essere in grado di smuovere consistenti risorse economiche e di inserire, con i nuovi profili di valorizzazione, nuovi soggetti e interessi in campo, compreso il vasto settore del non profit, dal 2018 Terzo Settore. Potrebbero diventare uno degli strumenti più duttili anche in ordine al perseguimento del principio di sussidiarietà orizzontale ex art. 118 Cost., in perfetta armonia con la concezione di fiscalità attiva e funzionale, che orienta il comportamento dei privati cittadini, singoli o associati, verso la realizzazione dei principi costituzionalmente garantiti.
2018-03-06
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