Il Value at Risk (VaR) è una misura di rischio che stima la massima perdita derivante dalla detenzione di una particolare attività, in relazione ad un certo intervallo di confidenza e ad un determinato orizzonte temporale futuro. Essa venne resa nota al pubblico nel 1994 da J.P. Morgan, con la pubblicazione del report “RiskMetrics”. Tale tecnica ebbe un impatto rivoluzionario sul processo di Risk Management, poiché pose le basi per la definizione del rischio, in termini generali, come ammontare di perdita inattesa. Nella presente tesi si cercherà di illustrare l’efficacia di questa misura di rischio attraverso la sua definizione a livello sia teorico che pratico. In principio si andrà a descrivere il contesto normativo in cui nacque il VaR, ad illustrare la sua storia e la definizione di tale indicatore, per poi focalizzarsi sui diversi metodi che possono essere utilizzati per calcolare la stessa e sulle diverse tipologie esistenti di questa misura. Successivamente, si intende rivolgere l’attenzione sull’applicazione del VaR nell’ambito del rischio di mercato, di credito, di liquidità e, infine, del rischio operativo, terminando, poi, con l’esposizione dei pregi, dei difetti e la presentazione della misura di rischio alternativa e complementare, ossia, l’Espected Shortfall. A conclusione di tale elaborato verrà fornita un’analisi empirica.

Il Value at Risk e la misurazione del rischio. Definizione, computazione e analisi empirica.

Agnoletto, Maddalena
2017/2018

Abstract

Il Value at Risk (VaR) è una misura di rischio che stima la massima perdita derivante dalla detenzione di una particolare attività, in relazione ad un certo intervallo di confidenza e ad un determinato orizzonte temporale futuro. Essa venne resa nota al pubblico nel 1994 da J.P. Morgan, con la pubblicazione del report “RiskMetrics”. Tale tecnica ebbe un impatto rivoluzionario sul processo di Risk Management, poiché pose le basi per la definizione del rischio, in termini generali, come ammontare di perdita inattesa. Nella presente tesi si cercherà di illustrare l’efficacia di questa misura di rischio attraverso la sua definizione a livello sia teorico che pratico. In principio si andrà a descrivere il contesto normativo in cui nacque il VaR, ad illustrare la sua storia e la definizione di tale indicatore, per poi focalizzarsi sui diversi metodi che possono essere utilizzati per calcolare la stessa e sulle diverse tipologie esistenti di questa misura. Successivamente, si intende rivolgere l’attenzione sull’applicazione del VaR nell’ambito del rischio di mercato, di credito, di liquidità e, infine, del rischio operativo, terminando, poi, con l’esposizione dei pregi, dei difetti e la presentazione della misura di rischio alternativa e complementare, ossia, l’Espected Shortfall. A conclusione di tale elaborato verrà fornita un’analisi empirica.
2017-07-11
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/20804