Gli imperatori Mughal si dimostrarono all’avanguardia non solo dal punto di vista militare, unificando sotto il loro dominio quasi l’intero sub continente Indiano, ma anche dal punto di vista politico ed artistico. Sovrani musulmani di una maggioranza non islamica, come leader vollero incarnare il modello di sovranità per eccellenza proveniente dalla Persia preislamica associandolo al concetto messianico ripreso dal culto cristiano. Ben consci della scelta dei propri modelli di riferimento, i Mughal, furono in grado di costruire un’ampissima produzione artistica volta all’autorappresentazione ed all’autocelebrazione, tramite l’utilizzo di simboli ed allegorie imperiali. Solo geograficamente lontani dall’Europa, questi sovrani hanno con il Vecchio Continente un debito artistico e culturale infatti, con l’arrivo di alcune spedizioni gesuite approdate alla corte di Akbar (r. 1556-1605) a partire dal 1580, all’interno degli atelier indiani, andavano sempre più utilizzandosi tecniche, modelli ed iconografie introdotte dal contatto con l’Occidente ed adattate successivamente alle esigenze di propaganda imperiale dell’imperatore in carica. Inoltre la capacità degli imperatori Mughal di gestire tutte le sfaccettature religiose e culturali di cui era composto il loro impero, dalla fetta indù, alla parte jaina fino alla componente islamica, fa di loro degli imperatori illuminati non così lontani dalle personalità di spicco delle corti europee. Gli imperatori, padshahs, Mughal seppero essere figure prismatiche capaci di appropriarsi di modelli, quelli cristiani ad esempio, solo apparentemente distanti da loro. In questo elaborato si discuterà della formazione dell’impero e del concetto di sovranità Mughal mettendolo in relazione al loro approccio artistico-culturale; dalla sistematizzazione degli atelier imperiali, al dibattito interreligioso fino all’utilizzo di moduli pittorici apparentemente discordanti con una potenza musulmana ma che si riveleranno adattissimi alla legittimazione del padshah e sentore dell’intelligenza e della lungimiranza che questi imperatori seppero incarnare.
Oriente ed Occidente: un dialogo impresso nell'arte Mughal
Fossaluzza, Elisa
2015/2016
Abstract
Gli imperatori Mughal si dimostrarono all’avanguardia non solo dal punto di vista militare, unificando sotto il loro dominio quasi l’intero sub continente Indiano, ma anche dal punto di vista politico ed artistico. Sovrani musulmani di una maggioranza non islamica, come leader vollero incarnare il modello di sovranità per eccellenza proveniente dalla Persia preislamica associandolo al concetto messianico ripreso dal culto cristiano. Ben consci della scelta dei propri modelli di riferimento, i Mughal, furono in grado di costruire un’ampissima produzione artistica volta all’autorappresentazione ed all’autocelebrazione, tramite l’utilizzo di simboli ed allegorie imperiali. Solo geograficamente lontani dall’Europa, questi sovrani hanno con il Vecchio Continente un debito artistico e culturale infatti, con l’arrivo di alcune spedizioni gesuite approdate alla corte di Akbar (r. 1556-1605) a partire dal 1580, all’interno degli atelier indiani, andavano sempre più utilizzandosi tecniche, modelli ed iconografie introdotte dal contatto con l’Occidente ed adattate successivamente alle esigenze di propaganda imperiale dell’imperatore in carica. Inoltre la capacità degli imperatori Mughal di gestire tutte le sfaccettature religiose e culturali di cui era composto il loro impero, dalla fetta indù, alla parte jaina fino alla componente islamica, fa di loro degli imperatori illuminati non così lontani dalle personalità di spicco delle corti europee. Gli imperatori, padshahs, Mughal seppero essere figure prismatiche capaci di appropriarsi di modelli, quelli cristiani ad esempio, solo apparentemente distanti da loro. In questo elaborato si discuterà della formazione dell’impero e del concetto di sovranità Mughal mettendolo in relazione al loro approccio artistico-culturale; dalla sistematizzazione degli atelier imperiali, al dibattito interreligioso fino all’utilizzo di moduli pittorici apparentemente discordanti con una potenza musulmana ma che si riveleranno adattissimi alla legittimazione del padshah e sentore dell’intelligenza e della lungimiranza che questi imperatori seppero incarnare.File | Dimensione | Formato | |
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