La frammentazione dell’habitat è una delle principali cause della perdita di biodiversità, un fenomeno che sta colpendo la maggior parte degli ambienti terrestri, in particolar modo, quello rurale, oggetto dello studio. Le cause si devono attribuire soprattutto alla crescente pressione antropica, che ha fatto in modo che il paesaggio rurale perdesse quegli elementi caratteristici della bassa pianura veneta, eliminati dall’uomo in seguito al continuo utilizzo di pratiche intensive. Quindi la conservazione, oppure, in casi più critici, il ripristino di un habitat e degli elementi del paesaggio è un fattore cruciale per combattere la frammentazione. Il monitoraggio degli habitat e dei suoi elementi caratteristici è fondamentale, affinché una gestione del paesaggio abbia successo, con la necessità di concentrarsi sugli "small biotopes" (o micro-habitat), che, insieme alle zone di transizione e ai margini, sono elementi chiave nella struttura e nel network di un paesaggio. L’area oggetto di studio è la bassa pianura veneta compresa tra i fiumi Piave e Livenza, la quale un tempo era occupata dal bosco planiziale Quercus-carpinetum, mentre oggi si trova in una matrice prettamente agricola con alcune patches residuali di vegetazione originaria. Con lo scopo primario di salvaguardare e valorizzare la biodiversità del territorio rurale, l’obiettivo è quello di effettuare un’analisi e una valutazione degli elementi di tale ambiente servendosi di dati telerilevati, come i dati LiDAR (Light Detection and Ranging) e indici di vegetazione in modo da individuare la presenza di elementi semi-naturali come alberi isolati, filari alberati, siepi e boschi. Questi dati vengono visualizzati, interpretati, analizzati e rappresentati su cartografia in ambiente GIS e permetteranno di effettuare considerazioni sullo stato dell’arte del paesaggio rurale di una zona abbastanza vasta che avrebbe richiesto un consumo troppo elevato di risorse ed energie se fosse stato effettuato in campagna. Lo studio permetterà anche di fare una valutazione della presenza di connessioni tra gli elementi semi-naturali, di corridoi ecologici lungo i corsi d’acqua, della presenza di aree ad alto valore naturalistico oppure, in caso di mancanza di essi, della possibilità di progettarne alcuni.

Potenzialità dei rilievi LiDAR in ambiente GIS per l'identificazione di elementi seminaturali del paesaggio rurale: un'applicazione nella bassa pianura veneta orientale

Callovi, Alberto
2017/2018

Abstract

La frammentazione dell’habitat è una delle principali cause della perdita di biodiversità, un fenomeno che sta colpendo la maggior parte degli ambienti terrestri, in particolar modo, quello rurale, oggetto dello studio. Le cause si devono attribuire soprattutto alla crescente pressione antropica, che ha fatto in modo che il paesaggio rurale perdesse quegli elementi caratteristici della bassa pianura veneta, eliminati dall’uomo in seguito al continuo utilizzo di pratiche intensive. Quindi la conservazione, oppure, in casi più critici, il ripristino di un habitat e degli elementi del paesaggio è un fattore cruciale per combattere la frammentazione. Il monitoraggio degli habitat e dei suoi elementi caratteristici è fondamentale, affinché una gestione del paesaggio abbia successo, con la necessità di concentrarsi sugli "small biotopes" (o micro-habitat), che, insieme alle zone di transizione e ai margini, sono elementi chiave nella struttura e nel network di un paesaggio. L’area oggetto di studio è la bassa pianura veneta compresa tra i fiumi Piave e Livenza, la quale un tempo era occupata dal bosco planiziale Quercus-carpinetum, mentre oggi si trova in una matrice prettamente agricola con alcune patches residuali di vegetazione originaria. Con lo scopo primario di salvaguardare e valorizzare la biodiversità del territorio rurale, l’obiettivo è quello di effettuare un’analisi e una valutazione degli elementi di tale ambiente servendosi di dati telerilevati, come i dati LiDAR (Light Detection and Ranging) e indici di vegetazione in modo da individuare la presenza di elementi semi-naturali come alberi isolati, filari alberati, siepi e boschi. Questi dati vengono visualizzati, interpretati, analizzati e rappresentati su cartografia in ambiente GIS e permetteranno di effettuare considerazioni sullo stato dell’arte del paesaggio rurale di una zona abbastanza vasta che avrebbe richiesto un consumo troppo elevato di risorse ed energie se fosse stato effettuato in campagna. Lo studio permetterà anche di fare una valutazione della presenza di connessioni tra gli elementi semi-naturali, di corridoi ecologici lungo i corsi d’acqua, della presenza di aree ad alto valore naturalistico oppure, in caso di mancanza di essi, della possibilità di progettarne alcuni.
2017-03-24
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
854686-1203012.pdf

accesso aperto

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 4.2 MB
Formato Adobe PDF
4.2 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/20524