Nel mio lavoro di ricerca, attraverso la trascrizione paleografica della seconda traduzione della tragicommedia La Celestina (tradotta da Girolamo Claricio e stampata a Milano da Giovanni Caastiglione, il 23 giugno 1514), ho cercato di evidenziare l'importanza di questa seconda traduzione, facendo un paragone con la prima esistente. Attraverso lo studio del traduttore e dell'editore del manoscritto ho anche analizzato il contesto storico. Questa seconda traduzione risulta importante dal punto di vista sia letterario che linguistico, in quanto è fondamentale per implementare un corpus per la storia della traduzione e per il confronto linguistico e storico tra le due lingue (Spagnolo e Italiano). Per l'edizione paleografica ho seguito i criteri esposti da Sánchez Prieto Borja nella RED INTERNACIONAL CHARTA e nel libro Cómo editar los textos medievales. Mentre per lo studio critico mi sono basata maggiormente sulla versione de La Celestina pubblicata dalla RAE nel 2011, con l'edizione e lo studio di Francisco J. Lobera e Guillermo Serés, Paloma Díaz-Mas, Carlos Mota e Íñigo Ruiz Arzálluz e Francisco Rico.

Transcripción paleográfica y análisis de la segunda traducción italiana de la tragicomedia La Celestina. [Biblioteca Nazionale Marciana DRAMM 0123]

Miragliotta, Elisa
2017/2018

Abstract

Nel mio lavoro di ricerca, attraverso la trascrizione paleografica della seconda traduzione della tragicommedia La Celestina (tradotta da Girolamo Claricio e stampata a Milano da Giovanni Caastiglione, il 23 giugno 1514), ho cercato di evidenziare l'importanza di questa seconda traduzione, facendo un paragone con la prima esistente. Attraverso lo studio del traduttore e dell'editore del manoscritto ho anche analizzato il contesto storico. Questa seconda traduzione risulta importante dal punto di vista sia letterario che linguistico, in quanto è fondamentale per implementare un corpus per la storia della traduzione e per il confronto linguistico e storico tra le due lingue (Spagnolo e Italiano). Per l'edizione paleografica ho seguito i criteri esposti da Sánchez Prieto Borja nella RED INTERNACIONAL CHARTA e nel libro Cómo editar los textos medievales. Mentre per lo studio critico mi sono basata maggiormente sulla versione de La Celestina pubblicata dalla RAE nel 2011, con l'edizione e lo studio di Francisco J. Lobera e Guillermo Serés, Paloma Díaz-Mas, Carlos Mota e Íñigo Ruiz Arzálluz e Francisco Rico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/20397