L’argomento della tesi è una riflessione storica sulla percezione dello spazio geografico nell’antichità e in particolare, nell’ambito dell’opera di Strabone. Considerando la vastità dell’opera di questo autore, sotto molteplici punti di vista, è sembrato più vantaggioso concentrare l’attenzione alla Sicilia, regione geografica circoscritta, che nondimeno offre numerose opportunità di riflessione. Con questo lavoro ci si propone, dunque, di affrontare alcune difficoltà poste da diversi quesiti di carattere generale, che riguardano la conoscenza e il modo di considerare e rappresentare lo spazio geografico nell’antichità. SI cerca di dare risposta ad alcune domande rivolgendole, in modo minuzioso e diretto, al testo straboniano, al fine di non fornire soluzioni superficialmente inquinate da opinioni moderne e nella convinzione che questo sia l’unico procedimento efficace. Si approfondiscono i capitoli dell’opera relativi alla Sicilia, non volendo in alcun modo trascurare il valore della descrizione della totalità e della relazione strutturale fra le sue parti ma poiché si avverte l’esigenza di osservarne i risvolti concreti in una parte limitata dell’opera, riconoscendo all’isola la prerogativa di una superiore riconoscibilità e determinatezza e il valore esemplare della descrizione di tale realtà geografica all’interno della Geografia. La Sicilia è un’isola, è pertanto modello, nella visone straboniana, dell’intera οἰκουμήνη, essa, inoltre: τῶν ἂλλων ἐστὶ μεγίστη τῶν καθ’ἡμὰς καὶ ἀρίστη (2, 5, 19). In questo senso, uno studio sulla percezione dello spazio geografico in Strabone e sulla Sicilia, in particolare, può risulta veramente interessante nella misura in cui offre l’opportunità di molteplici spunti di riflessione.
La Sicilia nella Geografia di Strabone
Ragazzo, Ester
2016/2017
Abstract
L’argomento della tesi è una riflessione storica sulla percezione dello spazio geografico nell’antichità e in particolare, nell’ambito dell’opera di Strabone. Considerando la vastità dell’opera di questo autore, sotto molteplici punti di vista, è sembrato più vantaggioso concentrare l’attenzione alla Sicilia, regione geografica circoscritta, che nondimeno offre numerose opportunità di riflessione. Con questo lavoro ci si propone, dunque, di affrontare alcune difficoltà poste da diversi quesiti di carattere generale, che riguardano la conoscenza e il modo di considerare e rappresentare lo spazio geografico nell’antichità. SI cerca di dare risposta ad alcune domande rivolgendole, in modo minuzioso e diretto, al testo straboniano, al fine di non fornire soluzioni superficialmente inquinate da opinioni moderne e nella convinzione che questo sia l’unico procedimento efficace. Si approfondiscono i capitoli dell’opera relativi alla Sicilia, non volendo in alcun modo trascurare il valore della descrizione della totalità e della relazione strutturale fra le sue parti ma poiché si avverte l’esigenza di osservarne i risvolti concreti in una parte limitata dell’opera, riconoscendo all’isola la prerogativa di una superiore riconoscibilità e determinatezza e il valore esemplare della descrizione di tale realtà geografica all’interno della Geografia. La Sicilia è un’isola, è pertanto modello, nella visone straboniana, dell’intera οἰκουμήνη, essa, inoltre: τῶν ἂλλων ἐστὶ μεγίστη τῶν καθ’ἡμὰς καὶ ἀρίστη (2, 5, 19). In questo senso, uno studio sulla percezione dello spazio geografico in Strabone e sulla Sicilia, in particolare, può risulta veramente interessante nella misura in cui offre l’opportunità di molteplici spunti di riflessione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/20290