Il pensiero fenomenologico-esistenzialista individua la cifra dell'uomo nel tempo, come continuo progetto oltre sé stesso. Negli scritti di Emanuele Severino si legge invece che il destino di ogni ente è quello di esser sé stesso, eternamente. L'eternità è il predicato essenziale di tutto ciò che è, anche di quell'ente particolare che è l'uomo. In quest'ottica ogni progetto è follia, perché ogni azione è mossa dalla volontà, che ciò che è diventi altro. Ogni agire, come ogni etica sembrano impossibili. Ci si chiede se il rapporto tra le due correnti di pensiero sia totalmente antitetico o se il linguaggio della fenomenologia non possa almeno, in nuove vesti, offrire uno spunto in ordine alla comprensione del destino dell'uomo.

il destino dell'uomo

Gasparotto, Andrea
2016/2017

Abstract

Il pensiero fenomenologico-esistenzialista individua la cifra dell'uomo nel tempo, come continuo progetto oltre sé stesso. Negli scritti di Emanuele Severino si legge invece che il destino di ogni ente è quello di esser sé stesso, eternamente. L'eternità è il predicato essenziale di tutto ciò che è, anche di quell'ente particolare che è l'uomo. In quest'ottica ogni progetto è follia, perché ogni azione è mossa dalla volontà, che ciò che è diventi altro. Ogni agire, come ogni etica sembrano impossibili. Ci si chiede se il rapporto tra le due correnti di pensiero sia totalmente antitetico o se il linguaggio della fenomenologia non possa almeno, in nuove vesti, offrire uno spunto in ordine alla comprensione del destino dell'uomo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/20228