Nella tesi si analizzano gli elementi tematici e le peculiarità linguistiche delle raccolte di romanzi brevi e di racconti di Nelida Milani, linguista, scrittrice e saggista istriana. Nel primo capitolo si offre la presentazione generale dell’autrice, fornendo alcune informazioni biografiche e sulla sua attività scientifica. Verranno inoltre introdotte le opere che si prenderanno in esame e brevemente descritti gli eventi politici e storici attorno a cui vertono i suoi testi (dallo sconvolgente evento dell’esodo, alle tensioni e alle guerre tra gli stati della ex Jugoslavia). Nel secondo capitolo si propone l’analisi dei temi portanti della sua narrativa. I temi presi in esame non sono dissimili da quelli esposti da altri autori istriani, ma Nelida Milani, una non-esodata, racconta soprattutto le sofferenze di chi è “rimasto”: quello che emerge è un profondo attaccamento alle proprie tradizioni, alla memoria e al ricordo, per non rischiare di perdere la propria identità. A questi argomenti si affiancano temi universali come la morte, l’amore, l’abbandono, la lotta tra il bene e il male, filtrai dall’esperienza personale e dall’autobiografia, da una scrittura vitale e ironica. Nel terzo capitolo si esaminano gli elementi linguistici usati sapientemente dalla scrittrice: l’ampio ricorso al dialetto istro-veneto e al bilinguismo; la compresenza di diversi registri linguistici e scelte lessicali; l’uso del monologo interiore e dell’indiretto libero.
"Gli echi e il ricordo": la narrativa di Nelida Milani
Toniolo, Silvia
2016/2017
Abstract
Nella tesi si analizzano gli elementi tematici e le peculiarità linguistiche delle raccolte di romanzi brevi e di racconti di Nelida Milani, linguista, scrittrice e saggista istriana. Nel primo capitolo si offre la presentazione generale dell’autrice, fornendo alcune informazioni biografiche e sulla sua attività scientifica. Verranno inoltre introdotte le opere che si prenderanno in esame e brevemente descritti gli eventi politici e storici attorno a cui vertono i suoi testi (dallo sconvolgente evento dell’esodo, alle tensioni e alle guerre tra gli stati della ex Jugoslavia). Nel secondo capitolo si propone l’analisi dei temi portanti della sua narrativa. I temi presi in esame non sono dissimili da quelli esposti da altri autori istriani, ma Nelida Milani, una non-esodata, racconta soprattutto le sofferenze di chi è “rimasto”: quello che emerge è un profondo attaccamento alle proprie tradizioni, alla memoria e al ricordo, per non rischiare di perdere la propria identità. A questi argomenti si affiancano temi universali come la morte, l’amore, l’abbandono, la lotta tra il bene e il male, filtrai dall’esperienza personale e dall’autobiografia, da una scrittura vitale e ironica. Nel terzo capitolo si esaminano gli elementi linguistici usati sapientemente dalla scrittrice: l’ampio ricorso al dialetto istro-veneto e al bilinguismo; la compresenza di diversi registri linguistici e scelte lessicali; l’uso del monologo interiore e dell’indiretto libero.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/19281