La tesi di ricerca intende indagare la costruzione del concetto di tempo del e nel gioco durante i secoli tardo medievali. I nuovi metodi di misurazione del tempo modificano l’ideale collettivo: ogni attività viene interpretata come una frazione temporale all’interno di un continuum lineare. Il lavoro, il riposo, il tempo “libero”, l’improduttività, il gioco e così via. Tale suddivisione pare collocarsi dunque simbolicamente sulla linea retta del tempo meccanico, quello cioè scandito dalle porzioni d’ora del quadrante d’un orologio, ovverosia il tempo quotidiano. Tuttavia le proprietà intrinseche del fenomeno ludico sono incompatibili con il “senso” e gli obiettivi del tempo ordinario. Questa ricerca si propone in via del tutto sperimentale di avanzare una ipotesi diversa. Attraverso un percorso articolato che parte proprio dalla concezione del tempo nel Medioevo, e analizza gli spazi e i tipi ludici nell’animale e soprattutto nell’uomo sociale, si arriva a sostenere il parallelismo simbolico di due rette temporali non sovrapponibili: il tempo ordinario (meccanico, regolare, quotidiano) e il tempo del gioco. Due tempi diversi. Lo studio si concentra dunque sul rapporto e l’interazione tra le due rette, quest’ultima in particolare resa possibile dal movimento dell’uomo, che si sposta appunto dall’una all’altra. Questo comporterebbe la considerazione di un nuovo punto di vista per la storia del gioco nel Medioevo e aprirebbe nuovi spunti di ricerca riguardo gli stimoli sociali (ma anche politici ed economici) al movimento "verso" il ludico.

Tempora ludendi. Schemi culturali e pratiche ludiche nell’età di mezzo

D'Anna, Marta
2017/2018

Abstract

La tesi di ricerca intende indagare la costruzione del concetto di tempo del e nel gioco durante i secoli tardo medievali. I nuovi metodi di misurazione del tempo modificano l’ideale collettivo: ogni attività viene interpretata come una frazione temporale all’interno di un continuum lineare. Il lavoro, il riposo, il tempo “libero”, l’improduttività, il gioco e così via. Tale suddivisione pare collocarsi dunque simbolicamente sulla linea retta del tempo meccanico, quello cioè scandito dalle porzioni d’ora del quadrante d’un orologio, ovverosia il tempo quotidiano. Tuttavia le proprietà intrinseche del fenomeno ludico sono incompatibili con il “senso” e gli obiettivi del tempo ordinario. Questa ricerca si propone in via del tutto sperimentale di avanzare una ipotesi diversa. Attraverso un percorso articolato che parte proprio dalla concezione del tempo nel Medioevo, e analizza gli spazi e i tipi ludici nell’animale e soprattutto nell’uomo sociale, si arriva a sostenere il parallelismo simbolico di due rette temporali non sovrapponibili: il tempo ordinario (meccanico, regolare, quotidiano) e il tempo del gioco. Due tempi diversi. Lo studio si concentra dunque sul rapporto e l’interazione tra le due rette, quest’ultima in particolare resa possibile dal movimento dell’uomo, che si sposta appunto dall’una all’altra. Questo comporterebbe la considerazione di un nuovo punto di vista per la storia del gioco nel Medioevo e aprirebbe nuovi spunti di ricerca riguardo gli stimoli sociali (ma anche politici ed economici) al movimento "verso" il ludico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/19190