In che modo l'Italia gestisce e amministra i beni facenti parte del proprio tesoro culturale materiale? E quelli dichiarati Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO? Il presente lavoro scaturisce dalla volontà di far riflettere su tali quesiti e cercare di rispondervi. Attraverso l'analisi specifica di un sito UNESCO, ovvero The City of Verona, e del suo Piano di Gestione, l’intento era di constatare come il nostro Paese amministri il proprio patrimonio culturale materiale, ed in particolare, tentare di ravvisare eventuali differenze tra la governance indirizzata ai beni italiani dichiarati di "eccezionale valore universale" e quella rivolta agli altri che non presentano tale riconoscimento; sottolineando, di entrambe, punti di forza e di debolezza, ed individuando potenziali “margini di miglioramento”. Utilizzando un approccio multidisciplinare, si è cercato di far chiarezza sul complesso panorama normativo riguardante l'argomento, e di indagare le modalità e gli strumenti legislativi ed operativi utilizzati e messi a disposizione dall'UNESCO e dallo Stato per assicurare la corretta gestione della sua più importante, cospicua e redditizia risorsa. Strutturata in tre capitoli, focalizzati rispettivamente sull'aspetto giuridico, la dimensione amministrativa e lo studio del sito di Verona, la ricerca ha fatto emergere l’impellente e perentoria necessità di un rinnovamento gestionale da compiere a più livelli, confermando parte delle supposizioni iniziali.
La governance del patrimonio culturale: strumenti e forme. Il sito UNESCO The City of Verona.
Scarmagnani, Arianna
2017/2018
Abstract
In che modo l'Italia gestisce e amministra i beni facenti parte del proprio tesoro culturale materiale? E quelli dichiarati Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO? Il presente lavoro scaturisce dalla volontà di far riflettere su tali quesiti e cercare di rispondervi. Attraverso l'analisi specifica di un sito UNESCO, ovvero The City of Verona, e del suo Piano di Gestione, l’intento era di constatare come il nostro Paese amministri il proprio patrimonio culturale materiale, ed in particolare, tentare di ravvisare eventuali differenze tra la governance indirizzata ai beni italiani dichiarati di "eccezionale valore universale" e quella rivolta agli altri che non presentano tale riconoscimento; sottolineando, di entrambe, punti di forza e di debolezza, ed individuando potenziali “margini di miglioramento”. Utilizzando un approccio multidisciplinare, si è cercato di far chiarezza sul complesso panorama normativo riguardante l'argomento, e di indagare le modalità e gli strumenti legislativi ed operativi utilizzati e messi a disposizione dall'UNESCO e dallo Stato per assicurare la corretta gestione della sua più importante, cospicua e redditizia risorsa. Strutturata in tre capitoli, focalizzati rispettivamente sull'aspetto giuridico, la dimensione amministrativa e lo studio del sito di Verona, la ricerca ha fatto emergere l’impellente e perentoria necessità di un rinnovamento gestionale da compiere a più livelli, confermando parte delle supposizioni iniziali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/19093