In questo elaborato ci si propone di approfondire la realtà del Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia, nato a Spilimbergo (PN) nel 1955, elaborando un discorso che tende ad illustrare le caratteristiche del Gruppo, come le loro fotografie, che si dispongono come un mezzo per dar voce alle campagne friulane e alla popolazione che le viveva. Si cerca quindi di cogliere l’innovazione del loro intento nell’ambito della fotografia e della nuova moralità che accompagna il secondo dopoguerra. Si va sottolineando l’innovazione che questo Gruppo applicò alla realtà culturale dell’epoca, senza tralasciare l’emozionalità della fotografia stessa. Il discorso si articola in modo da dare un’idea generale di questa “situazione” spiegando ciò che è successo e ciò che è stato fatto evolvere. Per quanto riguarda "l'innovativa magia" del Gruppo, essa consiste nella capacità dei componenti del Gruppo di riprendere con il mezzo fotografico una situazione reale, che dovrebbe apparire immobile, ma a cui loro sono in grado di inserire involontariamente una storia. Le loro immagini di impronta documentaristica non sono immobili, non sono frammenti di realtà decotestualizzzate ma sono vive e hanno la capacità di raccontarsi da sole, io vedo come "innovativa magia" questa capacità di riportare su pellicola immagini vive. Fotografie di una estrema bellezza che hanno voglia di dire qualcosa. Così i loro reportage non sono solo un insieme di foto che riprendono determinate situazioni ma vanno oltre, sono dei veri e propri racconti. Ogni fotografia ha qualcosa da dire e se affiancate possono unire le loro storie per creare una narrazione ancora più ampia.

L’innovativa magia del Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia

Losso, Mara
2016/2017

Abstract

In questo elaborato ci si propone di approfondire la realtà del Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia, nato a Spilimbergo (PN) nel 1955, elaborando un discorso che tende ad illustrare le caratteristiche del Gruppo, come le loro fotografie, che si dispongono come un mezzo per dar voce alle campagne friulane e alla popolazione che le viveva. Si cerca quindi di cogliere l’innovazione del loro intento nell’ambito della fotografia e della nuova moralità che accompagna il secondo dopoguerra. Si va sottolineando l’innovazione che questo Gruppo applicò alla realtà culturale dell’epoca, senza tralasciare l’emozionalità della fotografia stessa. Il discorso si articola in modo da dare un’idea generale di questa “situazione” spiegando ciò che è successo e ciò che è stato fatto evolvere. Per quanto riguarda "l'innovativa magia" del Gruppo, essa consiste nella capacità dei componenti del Gruppo di riprendere con il mezzo fotografico una situazione reale, che dovrebbe apparire immobile, ma a cui loro sono in grado di inserire involontariamente una storia. Le loro immagini di impronta documentaristica non sono immobili, non sono frammenti di realtà decotestualizzzate ma sono vive e hanno la capacità di raccontarsi da sole, io vedo come "innovativa magia" questa capacità di riportare su pellicola immagini vive. Fotografie di una estrema bellezza che hanno voglia di dire qualcosa. Così i loro reportage non sono solo un insieme di foto che riprendono determinate situazioni ma vanno oltre, sono dei veri e propri racconti. Ogni fotografia ha qualcosa da dire e se affiancate possono unire le loro storie per creare una narrazione ancora più ampia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/19000