L’obiettivo della tesi è analizzare la somministrazione di lavoro, non solo nel senso di presentarla e approfondirne coordinate legislative e utilizzo, ma soprattutto per coglierne la base di pensiero. La somministrazione di lavoro è solo una delle tante tipologie flessibili esistenti nel mondo del lavoro di oggi. Indagarla significa capire qual è l’idea di lavoro della contemporaneità. E, quindi, aprire una finestra sulla nostra società e sulla valorizzazione umana. Dal contesto al locale, dal globale all’Italia, dai macro-numeri della somministrazione alle singole interviste, il lavoratore pare sempre più mera risorsa usa e getta, prettamente funzionale al qui ed ora. Il tutto sotto l’egida di una società in svendita, supina a una determinata gestione dell’economia e della globalizzazione. La svalutazione del lavoro e del lavoratore non è allora che una dimensione di una svalutazione complessiva della società. Svalutazione di pensiero e rapporti umani, di diritti e tutele, di creatività e progettualità personale. Svalutazione di cultura e formazione, istruzione e professionalità, ambiente e territorio. È la globalizzazione che vogliamo? È la società che desideriamo? E, soprattutto, che progresso umano è questo?

Il lavoratore usa e getta in una società in svendita: la somministrazione di lavoro in questo mondo globale

Pozzo, Massimiliano
2013/2014

Abstract

L’obiettivo della tesi è analizzare la somministrazione di lavoro, non solo nel senso di presentarla e approfondirne coordinate legislative e utilizzo, ma soprattutto per coglierne la base di pensiero. La somministrazione di lavoro è solo una delle tante tipologie flessibili esistenti nel mondo del lavoro di oggi. Indagarla significa capire qual è l’idea di lavoro della contemporaneità. E, quindi, aprire una finestra sulla nostra società e sulla valorizzazione umana. Dal contesto al locale, dal globale all’Italia, dai macro-numeri della somministrazione alle singole interviste, il lavoratore pare sempre più mera risorsa usa e getta, prettamente funzionale al qui ed ora. Il tutto sotto l’egida di una società in svendita, supina a una determinata gestione dell’economia e della globalizzazione. La svalutazione del lavoro e del lavoratore non è allora che una dimensione di una svalutazione complessiva della società. Svalutazione di pensiero e rapporti umani, di diritti e tutele, di creatività e progettualità personale. Svalutazione di cultura e formazione, istruzione e professionalità, ambiente e territorio. È la globalizzazione che vogliamo? È la società che desideriamo? E, soprattutto, che progresso umano è questo?
2013-10-29
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/18086