Negli ultimi anni, in seguito all’emergenza causata dalla pandemia da Covid-19, si è sempre più spesso sentito parlare di “lavoro agile” come modalità organizzativa della prestazione lavorativa. Il lavoro agile è stato regolato, nel settore privato, attraverso la l.81/2017 e il Protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile del 2021. Nel settore pubblico, è stato inizialmente oggetto di disciplina all’interno della l.124/2015 che ne prevedeva l’adozione in via sperimentale. Successivamente, il lavoro agile ha subito un’ingente produzione legislativa, durante l’emergenza sanitaria, che ne ha semplificato l’utilizzo. Anche il ruolo della contrattazione collettiva risulta essere di primaria importanza, nell'individuare le clausole di regolazione dell'istituto, andando ad integrare quanto previsto dalla legislazione. Il lavoro da remoto può essere visto, altresì, come strumento di welfare aziendale e d’inclusione sociale per i lavoratori più fragili. Inoltre, può contribuire a ridurre il gender gap nei livelli di occupazione e perseguire il work-life balance. Il lavoro agile può essere oggetto di strategie organizzative basate sulla necessità delle aziende di adattarsi ai cambiamenti provenienti dall’esterno, dovuti alla digitalizzazione, e alla creazione di una cultura aziendale basata su relazioni di fiducia. Infine, può contribuire al miglioramento della sostenibilità ambientale attraverso la diminuzione degli spostamenti tra la propria abitazione e i locali aziendali.

Il lavoro agile tra luci e ombre: il quadro regolativo e le esperienze di contrattazione collettiva

Rosa, Elisa
2023/2024

Abstract

Negli ultimi anni, in seguito all’emergenza causata dalla pandemia da Covid-19, si è sempre più spesso sentito parlare di “lavoro agile” come modalità organizzativa della prestazione lavorativa. Il lavoro agile è stato regolato, nel settore privato, attraverso la l.81/2017 e il Protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile del 2021. Nel settore pubblico, è stato inizialmente oggetto di disciplina all’interno della l.124/2015 che ne prevedeva l’adozione in via sperimentale. Successivamente, il lavoro agile ha subito un’ingente produzione legislativa, durante l’emergenza sanitaria, che ne ha semplificato l’utilizzo. Anche il ruolo della contrattazione collettiva risulta essere di primaria importanza, nell'individuare le clausole di regolazione dell'istituto, andando ad integrare quanto previsto dalla legislazione. Il lavoro da remoto può essere visto, altresì, come strumento di welfare aziendale e d’inclusione sociale per i lavoratori più fragili. Inoltre, può contribuire a ridurre il gender gap nei livelli di occupazione e perseguire il work-life balance. Il lavoro agile può essere oggetto di strategie organizzative basate sulla necessità delle aziende di adattarsi ai cambiamenti provenienti dall’esterno, dovuti alla digitalizzazione, e alla creazione di una cultura aziendale basata su relazioni di fiducia. Infine, può contribuire al miglioramento della sostenibilità ambientale attraverso la diminuzione degli spostamenti tra la propria abitazione e i locali aziendali.
2023-07-20
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