Negli ultimi anni nella sfera contabile e fiscale delle aziende stanno avvenendo importanti cambiamenti. Il legislatore nazionale, con il fine ultimo di ridurre al minimo l’evasione fiscale, ha introdotto delle novità che, da una parte, implicano una maggiore automatizzazione dei processi di registrazione, di analisi e di archiviazione dei documenti aziendali e, dall’altra parte, concedono all’Agenzia delle Entrate maggiore facilità di reperimento dei dati ai fini degli accertamenti fiscali, conferendogli quindi maggior potere. Appurato il cambiamento dello scenario amministrativo e fiscale che interesserà nel breve periodo la maggior parte delle aziende, in tale sede si affronterà il cambiamento di rotta che dovrà assumere il ruolo del Dottore Commercialista e dello studio (nel senso di azienda) da essi condotto. Infatti, i driver ambientali , da quelli economici e normativi a quelli tecnologici, porteranno ad una evoluzione delle competenze che tradizionalmente sono associate alla figura professionale oggetto di studio, come ad esempio la consulenza contabile e fiscale. Questo perché, tali funzioni tradizionali saranno assorbite dallo Stato, tramite organi come l’Agenzia delle Entrate o l’Agenzia delle Entrate e Riscossione, già Equitalia. Indi per cui, le aziende non avranno più bisogno del commercialista per predisporre i ricorrenti dichiarativi, in quanto saranno quasi del tutto automatizzati e predisposti dagli stessi enti statali, al contrario le loro necessità verteranno più probabilmente verso l’analisi e la consulenza riguardanti l’organizzazione aziendale, l’implementazione di determinati processi produttivi piuttosto di altri, l’analisi delle possibilità di investimento del proprio capitale o la rilevazione di soluzioni su come rilanciare la propria attività. Altro punto fondamentale da affrontare, sarà l’organizzazione dello Studio professionale. In quanto le nuove disposizioni non andranno ad impattare unicamente sul lavoro del Commercialista, ma anche su quella dell’impiegato contabile, che assolve generalmente agli obblighi contabili ordinari dei diversi clienti. Infatti, il Dottore commercialista, titolare dello Studio, dovrà trovare una soluzione di organizzazione del personale che gli permetta di offrire un servizio distintivo, per cui la clientela sia disposta a pagare un prezzo aggiuntivo. Lo studio che si intende intraprendere verterà sulla formulazione di ipotesi, sulla base dei cambiamenti che stanno avvenendo nell’ambiente esterno, che consentano ad un Dottore Commercialista di essere competitivo non solo in merito al servizio offerto, all’organizzazione dei propri elementi o ai target di clienti raggiunti, bensì le ipotesi dovranno permettere di raggiungere e/o mantenere un vantaggio competitivo su tutti e tre i fronti.

IL NUOVO VOLTO DEL DOTTORE COMMERCIALISTA

Semenzin, Sara
2019/2020

Abstract

Negli ultimi anni nella sfera contabile e fiscale delle aziende stanno avvenendo importanti cambiamenti. Il legislatore nazionale, con il fine ultimo di ridurre al minimo l’evasione fiscale, ha introdotto delle novità che, da una parte, implicano una maggiore automatizzazione dei processi di registrazione, di analisi e di archiviazione dei documenti aziendali e, dall’altra parte, concedono all’Agenzia delle Entrate maggiore facilità di reperimento dei dati ai fini degli accertamenti fiscali, conferendogli quindi maggior potere. Appurato il cambiamento dello scenario amministrativo e fiscale che interesserà nel breve periodo la maggior parte delle aziende, in tale sede si affronterà il cambiamento di rotta che dovrà assumere il ruolo del Dottore Commercialista e dello studio (nel senso di azienda) da essi condotto. Infatti, i driver ambientali , da quelli economici e normativi a quelli tecnologici, porteranno ad una evoluzione delle competenze che tradizionalmente sono associate alla figura professionale oggetto di studio, come ad esempio la consulenza contabile e fiscale. Questo perché, tali funzioni tradizionali saranno assorbite dallo Stato, tramite organi come l’Agenzia delle Entrate o l’Agenzia delle Entrate e Riscossione, già Equitalia. Indi per cui, le aziende non avranno più bisogno del commercialista per predisporre i ricorrenti dichiarativi, in quanto saranno quasi del tutto automatizzati e predisposti dagli stessi enti statali, al contrario le loro necessità verteranno più probabilmente verso l’analisi e la consulenza riguardanti l’organizzazione aziendale, l’implementazione di determinati processi produttivi piuttosto di altri, l’analisi delle possibilità di investimento del proprio capitale o la rilevazione di soluzioni su come rilanciare la propria attività. Altro punto fondamentale da affrontare, sarà l’organizzazione dello Studio professionale. In quanto le nuove disposizioni non andranno ad impattare unicamente sul lavoro del Commercialista, ma anche su quella dell’impiegato contabile, che assolve generalmente agli obblighi contabili ordinari dei diversi clienti. Infatti, il Dottore commercialista, titolare dello Studio, dovrà trovare una soluzione di organizzazione del personale che gli permetta di offrire un servizio distintivo, per cui la clientela sia disposta a pagare un prezzo aggiuntivo. Lo studio che si intende intraprendere verterà sulla formulazione di ipotesi, sulla base dei cambiamenti che stanno avvenendo nell’ambiente esterno, che consentano ad un Dottore Commercialista di essere competitivo non solo in merito al servizio offerto, all’organizzazione dei propri elementi o ai target di clienti raggiunti, bensì le ipotesi dovranno permettere di raggiungere e/o mantenere un vantaggio competitivo su tutti e tre i fronti.
2019-03-18
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