Il lavoro utilizzerà la traduzione del racconto omonimo nella raccolta “Heibon” di Kakuta MItsuyo, pubblicata nel 2014, per affrontare i temi principali della bibliografia dell’autrice. Verranno quindi presentati temi come la descrizione dell’ordinario (“heibon”, appunto), le caratteristiche comuni alle figure femminili presentate di volta in volta, anche in riferimento ad altri lavori della stessa autrice, i temi della famiglia e del matrimonio e il viaggio. Ci si sposterà dunque ad affrontare la traduzione del testo nella sua parte pratica, affidandosi all’occorrenza alle norme e ai dibattiti presentati nel tempo dai cosiddetti translation studies, descrivendo con esempi pratici scelti dalle pagine del racconto quali difficoltà traduttorie si presentano al momento di traslare un brano da una lingua source come il giapponese a una lingua target (nel nostro caso l’italiano). Nello specifico, si toccheranno discussioni come: quali “culture specific items” risultano particolarmente difficili da rendere o da spiegare nella lingua target; e come si affronta la specificità del linguaggio giapponese nella sua dimensione diafasica e diastratica rappresentata dal linguaggio informale femminile.
"Heibon" di Kakuta Mitsuyo: raccontare l'ordinario
Marinelli, Sonia
2017/2018
Abstract
Il lavoro utilizzerà la traduzione del racconto omonimo nella raccolta “Heibon” di Kakuta MItsuyo, pubblicata nel 2014, per affrontare i temi principali della bibliografia dell’autrice. Verranno quindi presentati temi come la descrizione dell’ordinario (“heibon”, appunto), le caratteristiche comuni alle figure femminili presentate di volta in volta, anche in riferimento ad altri lavori della stessa autrice, i temi della famiglia e del matrimonio e il viaggio. Ci si sposterà dunque ad affrontare la traduzione del testo nella sua parte pratica, affidandosi all’occorrenza alle norme e ai dibattiti presentati nel tempo dai cosiddetti translation studies, descrivendo con esempi pratici scelti dalle pagine del racconto quali difficoltà traduttorie si presentano al momento di traslare un brano da una lingua source come il giapponese a una lingua target (nel nostro caso l’italiano). Nello specifico, si toccheranno discussioni come: quali “culture specific items” risultano particolarmente difficili da rendere o da spiegare nella lingua target; e come si affronta la specificità del linguaggio giapponese nella sua dimensione diafasica e diastratica rappresentata dal linguaggio informale femminile.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/17456