«È uomo ch’è vagho di queste chose; e mi detto ch’era molto bene servito: no’ si può erare a stare bene chon ogni persona.». È con queste parole che Margherita Bandini (1360 – 1423) termina una delle 251 lettere inviate al marito, il mercante pratese Francesco di Marco Datini (1335-1410). Poche righe, che mettono in luce uno dei fattori cardine per il prosperare di una buona attività commerciale: il tessere fitte e convenienti relazioni sociali. Al pari di un dogma, tale principio viene impiegato dalla donna durante tutta la sua vita e costituisce il fil rouge dell’intero suo carteggio privato. Appartenente al Fondo Datini dell’Archivio di Stato di Prato, al suo interno contiene, oltre alle lettere scambiate con il marito e i suoi collaboratori, anche una corrispondenza interamente femminile. Il presente lavoro intende, innanzitutto, esaminare il contesto storico e le dinamiche socioculturali che determinarono la produzione del carteggio. Si procederà poi all’analisi contenutistica delle missive di mano femminile, mettendo in luce come queste donne, già al tramonto del Medioevo, abbiano lasciato testimonianza scritta di una realtà vivace e ancora poco conosciuta nella gestione dei beni familiari, nei contesti lavorativi e nelle imprese economiche, nelle volontà testamentarie e, soprattutto, nel mantenimento dei rapporti a distanza attraverso la corrispondenza.

Sorele e serochie charisime. Relazioni femminili nei carteggi del fondo Datini.

Nuscis, Letizia
2024/2025

Abstract

«È uomo ch’è vagho di queste chose; e mi detto ch’era molto bene servito: no’ si può erare a stare bene chon ogni persona.». È con queste parole che Margherita Bandini (1360 – 1423) termina una delle 251 lettere inviate al marito, il mercante pratese Francesco di Marco Datini (1335-1410). Poche righe, che mettono in luce uno dei fattori cardine per il prosperare di una buona attività commerciale: il tessere fitte e convenienti relazioni sociali. Al pari di un dogma, tale principio viene impiegato dalla donna durante tutta la sua vita e costituisce il fil rouge dell’intero suo carteggio privato. Appartenente al Fondo Datini dell’Archivio di Stato di Prato, al suo interno contiene, oltre alle lettere scambiate con il marito e i suoi collaboratori, anche una corrispondenza interamente femminile. Il presente lavoro intende, innanzitutto, esaminare il contesto storico e le dinamiche socioculturali che determinarono la produzione del carteggio. Si procederà poi all’analisi contenutistica delle missive di mano femminile, mettendo in luce come queste donne, già al tramonto del Medioevo, abbiano lasciato testimonianza scritta di una realtà vivace e ancora poco conosciuta nella gestione dei beni familiari, nei contesti lavorativi e nelle imprese economiche, nelle volontà testamentarie e, soprattutto, nel mantenimento dei rapporti a distanza attraverso la corrispondenza.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
845960-1287437.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 3 MB
Formato Adobe PDF
3 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/17360