Per spiegare il rapporto tra Arte e Sacro, la secolarizzazione del tema fa inevitabilmente da sfondo, tracciando una linea su cui è possibile evidenziare i fondamentali momenti critici e teorici, nonché i contributi artistici più significativi da una prospettiva storica, filosofica, antropologica e psicologica. Il metodo più efficace per giungere a conclusioni utili risulta essere l'analisi della documentazione scritta da personalità del settore, come curatori, professori del settore delle arti visive che a vario titolo hanno riflettuto e affrontato la 'trattativa' in atto tra Arte e Sacro, e, non ultimi gli artisti. L'approccio interdisciplinare per trattare un tema così intricato è dunque l'unico praticabile, sia per la stratificazione dei termini Sacro e Religioso, su cui si sono soffermati personaggi noti come Georges Bataille e Roger Caillois , sia per la natura stessa della ricerca, che esamina due delle macrosfere più antiche della storia, se non, addirittura, la più antica e originale. L’aiuto di altri rami del sapere compensa inevitabilmente le lacune riscontrate nella discussione del rapporto tra Arte e Sacro, considerando che l'arte ha sempre cercato di sganciarsi da un'appartenenza puramente storico-artistica per incorporare il mondo scientifico, psicologico e tecnologico al suo interno. Si potrebbe, quindi, dire che "l'arte è figlia dell'interdisciplinarità".Il legame tra Arte e Sacro è particolarmente evidente nella religione cristiano-cattolica, che ha sempre incorporato immagini, il cui uso è stato regolato per la prima volta durante il Concilio di Nicea per sedare le guerre interne tra iconoclasti e iconolati. Solo con il successivo Concilio di Trento , dove furono fissate le direttive sulla "corretta iconografia", si trova una sorta di tacito accordo tra artisti e Chiesa. "La religione cattolica è invincibilmente una religione del visibile", ha affermato Jean Clair, "della carne e del corpo, ed è necessariamente una religione della bellezza del visibile. Richiede l'immagine, al contrario di altre fedi che rifiutano l'immagine, o meglio che la accettano solo in forme mostruose". Il sacro, infatti, come sostiene lo storico delle religioni Mircea Eliade, è nascosto e ha bisogno di rivelarsi per diventare realtà. Il suo dominio è il mondo visivo, e i suoi strumenti fondamentali sono le immagini; si manifesta come luogo di tensione, come elemento concreto e materiale attraverso l'immagine: "senza questa immaginazione simbolica, che permette a ciò che è di questo mondo di essere giustapposto con l'epifania di un altro mondo, nessun credo o pratica religiosa potrebbe prendere forma". Nella cultura moderna e nell'arte postmoderna assistiamo però ad un livellamento e ad una desacralizzazione dei valori spirituali tradizionali. Il Novecento è stato certamente decisivo per una ridefinizione dello status dell’arte e oggi l’esperienza estetica sembra sostituire quella religiosa, in particolare nella nostra cultura occidentale. Assistiamo ad una trasformazione della comprensione tradizionale del sacro in un’epoca in cui i grandi temi dell’immaginario collettivo appaiono trasmessi più dall’arte che dalla religione o dai miti delle grandi ideologie, crollate nel corso di questi ultimi decenni. L’arte è il fulcro di un sistema di valori, è un luogo in cui una società si confronta e si identifica, producendo così le icone di un’epoca.
Forme del Sacro nell'Arte Contemporanea. Tendenze di desacralizzazione nella cultura spirituale moderna.
Drocco, Emma
2024/2025
Abstract
Per spiegare il rapporto tra Arte e Sacro, la secolarizzazione del tema fa inevitabilmente da sfondo, tracciando una linea su cui è possibile evidenziare i fondamentali momenti critici e teorici, nonché i contributi artistici più significativi da una prospettiva storica, filosofica, antropologica e psicologica. Il metodo più efficace per giungere a conclusioni utili risulta essere l'analisi della documentazione scritta da personalità del settore, come curatori, professori del settore delle arti visive che a vario titolo hanno riflettuto e affrontato la 'trattativa' in atto tra Arte e Sacro, e, non ultimi gli artisti. L'approccio interdisciplinare per trattare un tema così intricato è dunque l'unico praticabile, sia per la stratificazione dei termini Sacro e Religioso, su cui si sono soffermati personaggi noti come Georges Bataille e Roger Caillois , sia per la natura stessa della ricerca, che esamina due delle macrosfere più antiche della storia, se non, addirittura, la più antica e originale. L’aiuto di altri rami del sapere compensa inevitabilmente le lacune riscontrate nella discussione del rapporto tra Arte e Sacro, considerando che l'arte ha sempre cercato di sganciarsi da un'appartenenza puramente storico-artistica per incorporare il mondo scientifico, psicologico e tecnologico al suo interno. Si potrebbe, quindi, dire che "l'arte è figlia dell'interdisciplinarità".Il legame tra Arte e Sacro è particolarmente evidente nella religione cristiano-cattolica, che ha sempre incorporato immagini, il cui uso è stato regolato per la prima volta durante il Concilio di Nicea per sedare le guerre interne tra iconoclasti e iconolati. Solo con il successivo Concilio di Trento , dove furono fissate le direttive sulla "corretta iconografia", si trova una sorta di tacito accordo tra artisti e Chiesa. "La religione cattolica è invincibilmente una religione del visibile", ha affermato Jean Clair, "della carne e del corpo, ed è necessariamente una religione della bellezza del visibile. Richiede l'immagine, al contrario di altre fedi che rifiutano l'immagine, o meglio che la accettano solo in forme mostruose". Il sacro, infatti, come sostiene lo storico delle religioni Mircea Eliade, è nascosto e ha bisogno di rivelarsi per diventare realtà. Il suo dominio è il mondo visivo, e i suoi strumenti fondamentali sono le immagini; si manifesta come luogo di tensione, come elemento concreto e materiale attraverso l'immagine: "senza questa immaginazione simbolica, che permette a ciò che è di questo mondo di essere giustapposto con l'epifania di un altro mondo, nessun credo o pratica religiosa potrebbe prendere forma". Nella cultura moderna e nell'arte postmoderna assistiamo però ad un livellamento e ad una desacralizzazione dei valori spirituali tradizionali. Il Novecento è stato certamente decisivo per una ridefinizione dello status dell’arte e oggi l’esperienza estetica sembra sostituire quella religiosa, in particolare nella nostra cultura occidentale. Assistiamo ad una trasformazione della comprensione tradizionale del sacro in un’epoca in cui i grandi temi dell’immaginario collettivo appaiono trasmessi più dall’arte che dalla religione o dai miti delle grandi ideologie, crollate nel corso di questi ultimi decenni. L’arte è il fulcro di un sistema di valori, è un luogo in cui una società si confronta e si identifica, producendo così le icone di un’epoca.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/17277