Negli ultimi decenni, tra i metodi di indagine della fauna, si è molto diffuso il camera-trapping che consiste nella disposizione di fototrappole all’interno di un’area di studio. Ciò risulta poco invasivo e produce immagini che permettono spesso l’identificazione a livello di specie, inoltre le fotocamere possono essere lasciate in campo per lunghi periodi, anche in luoghi remoti o difficilmente accessibili. L’oggetto di questa tesi è un’indagine sulla fauna di un’area di 21 kmq nella parte sud-orientale del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi composta principalmente dalla zona del monte Serva, dalla valle dell’Ardo e dalla foresta di Cajada. In essa sono state definite 21 stazioni di campionamento, sulla base di un reticolo di celle di 1*1 km. Lo studio è intercorso tra Giugno e Settembre 2019. Sono state utilizzate 20 fototrappole Scoutguard SG562D con flash, in modalità foto, con sistema di rilevazioni PIR, senza intervallo e con 3 scatti. Ciascuna è rimasta in loco in media 35 giorni. In 728 giorni di campionamento sono state raccolte 17650 immagini da cui è stata stesa la checklist e il corrispettivo numero di eventi per specie. È stato calcolato l’indice di abbondanza relativa (RAI), ovvero il rapporto tra il numero di eventi in cui appare una specie e l’unità di tempo prestabilita, e la naïve occupancy, ovvero il rapporto tra le stazioni in cui è stata individuata una specie e il numero totale delle stazioni. Ciò ha permesso di fare valuta zioni qualitative riguardo alle specie rinvenute, e insieme agli indici, hanno permesso di confrontare questo studio con indagini precedenti, aumentando il bagaglio di conoscenze riguardo alla fauna del parco e contribuendo a migliorare i protocolli metodologici adottati per studiarla.

Il camera-trapping come strumento per lo studio e la gestione della fauna nella parte sud-orientale del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi

Fabris, Tommaso
2020/2021

Abstract

Negli ultimi decenni, tra i metodi di indagine della fauna, si è molto diffuso il camera-trapping che consiste nella disposizione di fototrappole all’interno di un’area di studio. Ciò risulta poco invasivo e produce immagini che permettono spesso l’identificazione a livello di specie, inoltre le fotocamere possono essere lasciate in campo per lunghi periodi, anche in luoghi remoti o difficilmente accessibili. L’oggetto di questa tesi è un’indagine sulla fauna di un’area di 21 kmq nella parte sud-orientale del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi composta principalmente dalla zona del monte Serva, dalla valle dell’Ardo e dalla foresta di Cajada. In essa sono state definite 21 stazioni di campionamento, sulla base di un reticolo di celle di 1*1 km. Lo studio è intercorso tra Giugno e Settembre 2019. Sono state utilizzate 20 fototrappole Scoutguard SG562D con flash, in modalità foto, con sistema di rilevazioni PIR, senza intervallo e con 3 scatti. Ciascuna è rimasta in loco in media 35 giorni. In 728 giorni di campionamento sono state raccolte 17650 immagini da cui è stata stesa la checklist e il corrispettivo numero di eventi per specie. È stato calcolato l’indice di abbondanza relativa (RAI), ovvero il rapporto tra il numero di eventi in cui appare una specie e l’unità di tempo prestabilita, e la naïve occupancy, ovvero il rapporto tra le stazioni in cui è stata individuata una specie e il numero totale delle stazioni. Ciò ha permesso di fare valuta zioni qualitative riguardo alle specie rinvenute, e insieme agli indici, hanno permesso di confrontare questo studio con indagini precedenti, aumentando il bagaglio di conoscenze riguardo alla fauna del parco e contribuendo a migliorare i protocolli metodologici adottati per studiarla.
2020-07-28
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