La presente tesi descrive l'impatto del fintech nel mondo nel factoring analizzando quindi il factoring digitale. La tesi porta come esempio concreto la piattaforma di digital factoring e digital lending "Credimi" e attraverso questi dati cerca di verificare l'esistenza di alcuni fattori che influenzano l'utilizzo di questa piattaforma. L'obiettivo è quello di determinare se il digital factoring rappresenta un sostituto o un complemento del factoring tradizionale. Dalle analisi emerge che il factoring digitale non offre tutti i vantaggi delle banche tradizionali e tende ad escludere alcune aziende, come ad esempio le start-up, le ditte individuali o quelle che hanno crediti verso la pubblica amministrazione. Queste aziende devono quindi fare riferimento al factoring tradizionale. Anche quest'ultimo non offre i servizi a tutte le aziende: ad esempio quelle piccole hanno più difficoltà di accesso perchè le operazioni risultano più costose. Inoltre, le banche tradizionali hanno piattaforme digitali più complesse e quindi non riescono ad offrire i vantaggi di facilità di utilizzo e di rapidità come i canali interamente digitali. Di conseguenza, fintech players e banche tradizionali dovrebbero collaborare in modo tale che tutte le aziende possano usufruire dei vantaggi del factoring. La tesi, infine, analizza brevemente l'impatto dell'emergenza dovuta al Covid-19 su Credimi dimostrando ancora una volta che la collaborazione con le banche tradizionali si è rivelata fondamentale.
Digital factoring and digital lending: disruptive threat or profitable innovation?
May, Rossella
2020/2021
Abstract
La presente tesi descrive l'impatto del fintech nel mondo nel factoring analizzando quindi il factoring digitale. La tesi porta come esempio concreto la piattaforma di digital factoring e digital lending "Credimi" e attraverso questi dati cerca di verificare l'esistenza di alcuni fattori che influenzano l'utilizzo di questa piattaforma. L'obiettivo è quello di determinare se il digital factoring rappresenta un sostituto o un complemento del factoring tradizionale. Dalle analisi emerge che il factoring digitale non offre tutti i vantaggi delle banche tradizionali e tende ad escludere alcune aziende, come ad esempio le start-up, le ditte individuali o quelle che hanno crediti verso la pubblica amministrazione. Queste aziende devono quindi fare riferimento al factoring tradizionale. Anche quest'ultimo non offre i servizi a tutte le aziende: ad esempio quelle piccole hanno più difficoltà di accesso perchè le operazioni risultano più costose. Inoltre, le banche tradizionali hanno piattaforme digitali più complesse e quindi non riescono ad offrire i vantaggi di facilità di utilizzo e di rapidità come i canali interamente digitali. Di conseguenza, fintech players e banche tradizionali dovrebbero collaborare in modo tale che tutte le aziende possano usufruire dei vantaggi del factoring. La tesi, infine, analizza brevemente l'impatto dell'emergenza dovuta al Covid-19 su Credimi dimostrando ancora una volta che la collaborazione con le banche tradizionali si è rivelata fondamentale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/16923