Nella tesi, cerco di dimostrare come la letteratura di viaggio rinascimentale abbia avuto un’influenza cruciale su La Tempesta di Shakespeare, ben oltre la scelta di alcuni elementi della trama dell’opera. La Tempesta, sostengo, presenta una drammatizzazione dei problemi linguistici ed epistemologici che caratterizzano l’esperienza dei viaggiatori del tempo, in particolare di coloro che trattavano del ‘Nuovo Mondo’. Nel primo capitolo, analizzo le descrizioni con cui Thomas Hariot ed altri viaggiatori rendono la flora e la fauna che incontrano durante i loro viaggi. Dedico particolare attenzione all’uso che fanno del processo analogico, all’abbondante presenza di vocaboli stranieri, e ai problemi strutturali alla descrizione di ciò che non è familiare, in una lingua che non lo contiene, per un lettore senza riferimenti empirici. Nel secondo capitolo, fornisco una breve rassegna della critica de La Tempesta, oltre ad un contesto storico per la composizione dell’opera ed i legami di quest’ultima con i testi dei viaggiatori. Nel terzo capitolo cerco di dimostrare come il linguaggio e l'epistemologia vengano ripetutamente tematizzati ne La Tempesta, stabilendo esplicite connessioni tra i personaggi naufragati sull’isola e i viaggiatori del tempo. Mi concentro particolarmente sul modo in cui i termini che essi usano per definire Calibano abbiano in realtà la funzione di mostrare l’inadeguatezza della loro stessa lingua nei confronti di ciò che è sconosciuto.

Caliban, the Crocodile, and the Prickly Pear: Linguistic and Epistemological Problems in Early Modern Travelogues and in The Tempest

Ciambella, Matteo
2020/2021

Abstract

Nella tesi, cerco di dimostrare come la letteratura di viaggio rinascimentale abbia avuto un’influenza cruciale su La Tempesta di Shakespeare, ben oltre la scelta di alcuni elementi della trama dell’opera. La Tempesta, sostengo, presenta una drammatizzazione dei problemi linguistici ed epistemologici che caratterizzano l’esperienza dei viaggiatori del tempo, in particolare di coloro che trattavano del ‘Nuovo Mondo’. Nel primo capitolo, analizzo le descrizioni con cui Thomas Hariot ed altri viaggiatori rendono la flora e la fauna che incontrano durante i loro viaggi. Dedico particolare attenzione all’uso che fanno del processo analogico, all’abbondante presenza di vocaboli stranieri, e ai problemi strutturali alla descrizione di ciò che non è familiare, in una lingua che non lo contiene, per un lettore senza riferimenti empirici. Nel secondo capitolo, fornisco una breve rassegna della critica de La Tempesta, oltre ad un contesto storico per la composizione dell’opera ed i legami di quest’ultima con i testi dei viaggiatori. Nel terzo capitolo cerco di dimostrare come il linguaggio e l'epistemologia vengano ripetutamente tematizzati ne La Tempesta, stabilendo esplicite connessioni tra i personaggi naufragati sull’isola e i viaggiatori del tempo. Mi concentro particolarmente sul modo in cui i termini che essi usano per definire Calibano abbiano in realtà la funzione di mostrare l’inadeguatezza della loro stessa lingua nei confronti di ciò che è sconosciuto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/16908