La presenza di personale ancora in forza alla data di deposito della sentenza di fallimento è una delle principali fonti di preoccupazione per il Curatore Fallimentare. Il presente elaborato cerca di esaminare tutti i compiti che sono richiesti per legge al Responsabile della Procedura, sia in ipotesi di continuità dell'attività aziendale, mediante l'esercizio provvisorio, l'affitto o il trasferimento d'azienda (o rami della stessa), sia nel caso di cessazione definitiva dell'attività. Si affronteranno, inoltre, le questioni afferenti l'accertamento del credito retributivo maturato e non corrisposto al prestatore di lavoro subordinato, con riguardo alla determinazione degli emolumenti cui sia attribuibile il privilegio ex art. 2751 bis n. 1 c.c., e i casi di intervento del Fondo di Garanzia. L'elaborato si concluderà con la trattazione della possibilità prevista per il Curatore, ai sensi dell'art. 102 L.F., di non procedere all'accertamento del passivo in assenza di concrete prospettive di realizzo dell'attivo, e le conseguenze di questa decisione sui crediti dei lavoratori subordinati.
La gestione dei rapporti di lavoro subordinati nel fallimento
Soldera, Nadia
2015/2016
Abstract
La presenza di personale ancora in forza alla data di deposito della sentenza di fallimento è una delle principali fonti di preoccupazione per il Curatore Fallimentare. Il presente elaborato cerca di esaminare tutti i compiti che sono richiesti per legge al Responsabile della Procedura, sia in ipotesi di continuità dell'attività aziendale, mediante l'esercizio provvisorio, l'affitto o il trasferimento d'azienda (o rami della stessa), sia nel caso di cessazione definitiva dell'attività. Si affronteranno, inoltre, le questioni afferenti l'accertamento del credito retributivo maturato e non corrisposto al prestatore di lavoro subordinato, con riguardo alla determinazione degli emolumenti cui sia attribuibile il privilegio ex art. 2751 bis n. 1 c.c., e i casi di intervento del Fondo di Garanzia. L'elaborato si concluderà con la trattazione della possibilità prevista per il Curatore, ai sensi dell'art. 102 L.F., di non procedere all'accertamento del passivo in assenza di concrete prospettive di realizzo dell'attivo, e le conseguenze di questa decisione sui crediti dei lavoratori subordinati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/16831