Lo studio ha come soggetto la ricezione dell’opera grafica di Luca di Leida nell’Italia del XVI secolo. Si è tentata una prima e parziale catalogazione della letteratura artistica italiana che ha trattato di questo incisore neerlandese, prendendo in considerazione gli scritti entro il 1568 – anno di pubblicazione dell’edizione giuntina delle Vite vasariane, che fisserà un perentorio turning point sul giudizio generale di questo artista. Si è quindi proceduto all’analisi e al commento di tali fonti scritte, presentate in ordine cronologico, per osservare i caratteri della fortuna critica che ha coinvolto l’incisore. Si sono poi analizzate le riprese della produzione incisoria di questo autore nell’ambito pittorico, a riprova del successo goduto dai suoi motivi figurativi, che è stato precocissimo e durevole lungo l’intero secolo: viene dunque riepilogata l’opera di artisti centro-italiani – tra cui Raffaello, Andrea del Sarto, il Pontormo e il Bachiacca – da tempo riconosciuta dagli studiosi, ma sono state individuate anche sue citazioni da parte di artisti veneti, rese qui note per la prima volta. Questo lavoro – che fissa dei contorni netti sia in termini cronologici che geografici – ha l’obiettivo di individuare tempi e modalità di ricezione nel panorama italiano del Cinquecento, mostrando come la fortuna in ambito artistico abbia preceduto la ricezione critica e presentando il contorno di una figura che per la prima volta viene indagata nelle sue relazioni con l’Italia e che ha ancora molto da rivelare.

Luca di Leida nell’Italia del XVI secolo. La ricezione critica e la fortuna artistica

Spader, Selena
2019/2020

Abstract

Lo studio ha come soggetto la ricezione dell’opera grafica di Luca di Leida nell’Italia del XVI secolo. Si è tentata una prima e parziale catalogazione della letteratura artistica italiana che ha trattato di questo incisore neerlandese, prendendo in considerazione gli scritti entro il 1568 – anno di pubblicazione dell’edizione giuntina delle Vite vasariane, che fisserà un perentorio turning point sul giudizio generale di questo artista. Si è quindi proceduto all’analisi e al commento di tali fonti scritte, presentate in ordine cronologico, per osservare i caratteri della fortuna critica che ha coinvolto l’incisore. Si sono poi analizzate le riprese della produzione incisoria di questo autore nell’ambito pittorico, a riprova del successo goduto dai suoi motivi figurativi, che è stato precocissimo e durevole lungo l’intero secolo: viene dunque riepilogata l’opera di artisti centro-italiani – tra cui Raffaello, Andrea del Sarto, il Pontormo e il Bachiacca – da tempo riconosciuta dagli studiosi, ma sono state individuate anche sue citazioni da parte di artisti veneti, rese qui note per la prima volta. Questo lavoro – che fissa dei contorni netti sia in termini cronologici che geografici – ha l’obiettivo di individuare tempi e modalità di ricezione nel panorama italiano del Cinquecento, mostrando come la fortuna in ambito artistico abbia preceduto la ricezione critica e presentando il contorno di una figura che per la prima volta viene indagata nelle sue relazioni con l’Italia e che ha ancora molto da rivelare.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/1666