Lo studio riguarda un gruppo di otto icone veneto-cretesi del XV e XVI secolo appartenenti a collezioni private. La loro caratterizzazione, sia storico-stilistica che scientifica, risulta di grande interesse, perché le opere appartengono ad una tipologia molto poco studiata, che vede la connessione tra l’arte iconica greco-bizantina e la pittura veneta. In particolare, una delle icone è particolarmente interessante perché mostra molte analogie con alcune realizzate da El Greco e dalla sua scuola durante la sua triennale permanenza nel Veneto. Le indagini scientifiche sono state svolte in due fasi: la prima presso il Santuario d’Oropa a Biella, durante la quale sono state eseguite le analisi non invasive di Colorimetria, Riflettografia UV, IR e IR falso colore e la Fluorescenza a raggi X (XRF); la seconda, presso i laboratori della C.S.G. Palladio di Vicenza, dove sono state effettuate le analisi micro invasive (micro-FT-IR e ESEM-EDS). I risultati ottenuti hanno permesso di ottenere delle informazioni più approfondite circa la tecnica di realizzazione e i materiali utilizzati, che si sono rivelati coerenti con l’epoca di datazione delle opere; i pigmenti identificati erano quelli caratteristici del cinquecento veneziano, anche se talvolta usati con tecniche differenti rispetto a quelle dei grandi maestri del tempo. Dal confronto dei risultati, tra le varie opere è emersa una linea comune di tendenza per quanto riguarda i pigmenti utilizzati e la tecnica; alcune differenze non rilevanti sono dovute presubimilmente ai diversi artisti e/o differenti periodi e luoghi di realizzazione.

Studio chimico-fisico di icone veneto cretesi del XV e XVI secolo mediante analisi non invasive e micro-invasive.

Michelazzo, Angela
2013/2014

Abstract

Lo studio riguarda un gruppo di otto icone veneto-cretesi del XV e XVI secolo appartenenti a collezioni private. La loro caratterizzazione, sia storico-stilistica che scientifica, risulta di grande interesse, perché le opere appartengono ad una tipologia molto poco studiata, che vede la connessione tra l’arte iconica greco-bizantina e la pittura veneta. In particolare, una delle icone è particolarmente interessante perché mostra molte analogie con alcune realizzate da El Greco e dalla sua scuola durante la sua triennale permanenza nel Veneto. Le indagini scientifiche sono state svolte in due fasi: la prima presso il Santuario d’Oropa a Biella, durante la quale sono state eseguite le analisi non invasive di Colorimetria, Riflettografia UV, IR e IR falso colore e la Fluorescenza a raggi X (XRF); la seconda, presso i laboratori della C.S.G. Palladio di Vicenza, dove sono state effettuate le analisi micro invasive (micro-FT-IR e ESEM-EDS). I risultati ottenuti hanno permesso di ottenere delle informazioni più approfondite circa la tecnica di realizzazione e i materiali utilizzati, che si sono rivelati coerenti con l’epoca di datazione delle opere; i pigmenti identificati erano quelli caratteristici del cinquecento veneziano, anche se talvolta usati con tecniche differenti rispetto a quelle dei grandi maestri del tempo. Dal confronto dei risultati, tra le varie opere è emersa una linea comune di tendenza per quanto riguarda i pigmenti utilizzati e la tecnica; alcune differenze non rilevanti sono dovute presubimilmente ai diversi artisti e/o differenti periodi e luoghi di realizzazione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/16633