La tesi propone una riflessione sulla possibilità di far convergere “l’occhio del periodo” storico riguardante le opere d’arte del passato con la percezione del visitatore (o dei visitatori) di oggi. La letteratura esistente è analizzata per valutare se il concetto del period eye di Baxandall è applicabile e auspicabile per il miglioramento dell’esperienza museale, attraverso lo studio di diversi gradi di percezione storica e dell’individuo: per questo sono stati analizzati i casi di marketing museale riconducibili al tentativo di avvicinare il fruitore alla percezione dell’osservatore del passato, reso possibile grazie all’utilizzo di strumenti moderni e familiari al visitatore.

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Pasdera, Giulia
2015/2016

Abstract

La tesi propone una riflessione sulla possibilità di far convergere “l’occhio del periodo” storico riguardante le opere d’arte del passato con la percezione del visitatore (o dei visitatori) di oggi. La letteratura esistente è analizzata per valutare se il concetto del period eye di Baxandall è applicabile e auspicabile per il miglioramento dell’esperienza museale, attraverso lo studio di diversi gradi di percezione storica e dell’individuo: per questo sono stati analizzati i casi di marketing museale riconducibili al tentativo di avvicinare il fruitore alla percezione dell’osservatore del passato, reso possibile grazie all’utilizzo di strumenti moderni e familiari al visitatore.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/15872