Con le sue atmosfere macabre e fiabesche, Tim Burton è un regista che ha lasciato un'impronta peculiare nel cinema occidentale degli ultimi anni. I mondi da lui creati sono caratterizzati da luoghi e personaggi indimenticabili, come il villaggio di Halloween e Jack Skeleton in Nightmare Before Christmas. Quello che traspare da molte delle sue opere è una certa affinità tra il regista e i suoi personaggi. Quest'ultimi rivelano il ragazzino un po' strano che fu Burton, cresciuto nei sobborghi americani quasi stereotipati di Burbank, California. Molto spesso, infatti, i suoi eroi vengono considerati “diversi”, reietti di una società che li crede strani, a volte pericolosi. Tramite la sua sensibilità ed esperienza personale, Burton propone quindi il discorso sulla diversità e sulla normalità. In che modo il regista rappresenta questi due tipi di realtà, così distanti tra loro ma intrecciate allo stesso tempo? Spesso i suoi protagonisti, rinnegati o emarginati, sono considerati in una luce positiva, portatori di visione del mondo che va al di fuori degli stereotipi. Così facendo, il regista critica ciò che è “normale”, sottolineandone gli aspetti assurdi e le nevrosi che lo caratterizzano. Dopo aver analizzato la biografia del regista e le influenze che lo hanno formato, si cercherà di identificare il ruolo dell'outsider, figura a cui tutti i suoi personaggi fanno riferimento. Si analizzeranno quindi le loro carattristiche principali, per poi comprendere come essi si rapportino al mondo che li circonda.

Una visione della diversità: l'outsider nel cinema di Tim Burton

Imparato, Francesco
2019/2020

Abstract

Con le sue atmosfere macabre e fiabesche, Tim Burton è un regista che ha lasciato un'impronta peculiare nel cinema occidentale degli ultimi anni. I mondi da lui creati sono caratterizzati da luoghi e personaggi indimenticabili, come il villaggio di Halloween e Jack Skeleton in Nightmare Before Christmas. Quello che traspare da molte delle sue opere è una certa affinità tra il regista e i suoi personaggi. Quest'ultimi rivelano il ragazzino un po' strano che fu Burton, cresciuto nei sobborghi americani quasi stereotipati di Burbank, California. Molto spesso, infatti, i suoi eroi vengono considerati “diversi”, reietti di una società che li crede strani, a volte pericolosi. Tramite la sua sensibilità ed esperienza personale, Burton propone quindi il discorso sulla diversità e sulla normalità. In che modo il regista rappresenta questi due tipi di realtà, così distanti tra loro ma intrecciate allo stesso tempo? Spesso i suoi protagonisti, rinnegati o emarginati, sono considerati in una luce positiva, portatori di visione del mondo che va al di fuori degli stereotipi. Così facendo, il regista critica ciò che è “normale”, sottolineandone gli aspetti assurdi e le nevrosi che lo caratterizzano. Dopo aver analizzato la biografia del regista e le influenze che lo hanno formato, si cercherà di identificare il ruolo dell'outsider, figura a cui tutti i suoi personaggi fanno riferimento. Si analizzeranno quindi le loro carattristiche principali, per poi comprendere come essi si rapportino al mondo che li circonda.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/1537