In un'epoca caratterizzata da profonde trasformazioni sociali, politiche e tecnologiche, i musei sono sempre più chiamati a rispondere alle istanze della collettività, a rivedere il proprio ruolo e il proprio impegno verso i temi della giustizia sociale, della diversità e dell’inclusività. L’obiettivo del presente elaborato è quello di indagare se l'approccio dell'attivismo museale possa costituire una strategia efficace per soddisfare tali esigenze e se possa contribuire in modo significativo alla crescita e alla rilevanza continua delle istituzioni museali nel secolo in corso. Ma come può un’istituzione intrinsecamente conservatrice come quella museale, assumere oggi un ruolo attivista? E in che misura l’impegno verso una maggiore inclusività può essere definito con questo termine? Per rispondere a questi quesiti è stato necessario partire dalla ricostruzione di una definizione di attivismo museale e curatoriale attraverso lo studio dei maggiori contributi accademici al riguardo. L’individuazione degli aspetti centrali di questo approccio è stata poi fondamentale per procedere con l’analisi del caso studio scelto del Victoria and Albert Museum di Londra come possibile museo attivista. In particolare, soffermandosi sulle recenti iniziative dell’LGBT Working Group e sull’implementazione della Gendering Objects Methodology alla collezione permanente, si è indagato come il museo affronti le tematiche del genere e della queerness all’interno del proprio spazio, contribuendo alla sensibilizzazione e alla discussione pubblica su tali questioni.

Temi di genere e queerness nelle iniziative del Victoria and Albert Museum: un caso di attivismo museale?

Medda, Francesca
2023/2024

Abstract

In un'epoca caratterizzata da profonde trasformazioni sociali, politiche e tecnologiche, i musei sono sempre più chiamati a rispondere alle istanze della collettività, a rivedere il proprio ruolo e il proprio impegno verso i temi della giustizia sociale, della diversità e dell’inclusività. L’obiettivo del presente elaborato è quello di indagare se l'approccio dell'attivismo museale possa costituire una strategia efficace per soddisfare tali esigenze e se possa contribuire in modo significativo alla crescita e alla rilevanza continua delle istituzioni museali nel secolo in corso. Ma come può un’istituzione intrinsecamente conservatrice come quella museale, assumere oggi un ruolo attivista? E in che misura l’impegno verso una maggiore inclusività può essere definito con questo termine? Per rispondere a questi quesiti è stato necessario partire dalla ricostruzione di una definizione di attivismo museale e curatoriale attraverso lo studio dei maggiori contributi accademici al riguardo. L’individuazione degli aspetti centrali di questo approccio è stata poi fondamentale per procedere con l’analisi del caso studio scelto del Victoria and Albert Museum di Londra come possibile museo attivista. In particolare, soffermandosi sulle recenti iniziative dell’LGBT Working Group e sull’implementazione della Gendering Objects Methodology alla collezione permanente, si è indagato come il museo affronti le tematiche del genere e della queerness all’interno del proprio spazio, contribuendo alla sensibilizzazione e alla discussione pubblica su tali questioni.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/15030