Questa tesi si prepone di indagare l’acquisizione dell'abilità di creare catene referenziali in LIS da parte di bambini sordi segnati nativi attraverso una comparazione con un gruppo di adulti segnanti nativi o quasi. Una panoramica sui concetti di lingua e di linguaggio comparerà lingue vocali e lingue dei segni che, in quanto lingue naturali, condividono caratteristiche e proprietà. Inoltre, sarà evidenziato che i processi di acquisizione di lingue vocali e lingue dei segni condividono le stesse tappe linguistiche. Le catene referenziali, tema centrale di questo elaborato, si vengono a creare attraverso il mantenimento e la ripresa di un referente testuale introdotto nel discorso. Secondo Corblin (1999), la ripresa di un referente può essere di tipo anaforico (legato al contesto linguistico) o deittico (legato al contesto extra-linguistico). In LIS, è possibile adottare diverse strategie per rinviare ad un referente. Per quanto riguarda l’anafora, è possibile utilizzare pronomi, classificatori, accordo verbale, impersonamento e buoys; invece la deissi, che sia personale, spaziale o temporale, viene realizzata attraverso l’indicazione. Nel raccontare una storia, il gruppo dei bambini ha realizzato diverse strategie per introdurre, mantenere e riprendere i referenti testuali, tra le quali spiccano l’utilizzo del segno lessicale, dei classificatori, dei pronomi personali e dell’impersonamento. Quest’ultima strategia, assieme a quella dell’impersonamento accompagnato da un classificatore, nonché la capacità di riferirsi sempre in maniera efficace e chiara ad un referente, risultano tuttavia non essere del tutto consolidate.
L’acquisizione dell’abilità di creare catene referenziali in LIS da parte di bambini sordi segnanti: uno studio
Garbui, Roberta
2021/2022
Abstract
Questa tesi si prepone di indagare l’acquisizione dell'abilità di creare catene referenziali in LIS da parte di bambini sordi segnati nativi attraverso una comparazione con un gruppo di adulti segnanti nativi o quasi. Una panoramica sui concetti di lingua e di linguaggio comparerà lingue vocali e lingue dei segni che, in quanto lingue naturali, condividono caratteristiche e proprietà. Inoltre, sarà evidenziato che i processi di acquisizione di lingue vocali e lingue dei segni condividono le stesse tappe linguistiche. Le catene referenziali, tema centrale di questo elaborato, si vengono a creare attraverso il mantenimento e la ripresa di un referente testuale introdotto nel discorso. Secondo Corblin (1999), la ripresa di un referente può essere di tipo anaforico (legato al contesto linguistico) o deittico (legato al contesto extra-linguistico). In LIS, è possibile adottare diverse strategie per rinviare ad un referente. Per quanto riguarda l’anafora, è possibile utilizzare pronomi, classificatori, accordo verbale, impersonamento e buoys; invece la deissi, che sia personale, spaziale o temporale, viene realizzata attraverso l’indicazione. Nel raccontare una storia, il gruppo dei bambini ha realizzato diverse strategie per introdurre, mantenere e riprendere i referenti testuali, tra le quali spiccano l’utilizzo del segno lessicale, dei classificatori, dei pronomi personali e dell’impersonamento. Quest’ultima strategia, assieme a quella dell’impersonamento accompagnato da un classificatore, nonché la capacità di riferirsi sempre in maniera efficace e chiara ad un referente, risultano tuttavia non essere del tutto consolidate.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/14619