Il presente lavoro ha come oggetto lo studio dei reperti ceramici rinvenuti nello scavo della Grotta dell’Edera di Aurisina (Trieste). La cavità si apre nella località San Pelagio ed è particolarmente significativo per la preistoria del Carso triestino data la sequenza stratigrafica che riguarda diversi momenti del Mesolitico, del Neolitico, dell’età dei metalli e di età storica. Si è deciso dunque di procedere con l’analisi del complesso ceramico in modo da pervenire ad una ricostruzione più dettagliata dello sfruttamento antropico della grotta. Sono stati studiati e descritti reperti provenienti da tutta la sequenza stratigrafica dello scavo ponendo l’attenzione sulla forma, dove fosse possibile la sua ricostruzione, sulle modalità di decorazione e sullo stato di conservazione. I frammenti ceramici sono stati classificati attraverso apposite schede che prevedono la foto del pezzo, un disegno e la descrizione che include parametri come lo spessore, le decorazioni o segni particolari sulla superficie interna o esterna, lo stato di conservazione, la posizione nell'unità stratigrafica e nel quadrato corrispondente. Grazie alla suddivisione della grotta in quadrati da un metro ciascuno Si è tentato inoltre di ricostruire una mappa di distribuzione in grado di definire con maggiore precisione gli usi interni della cavità nei diversi periodi. I risultati verranno confrontati con contesti affini rinvenuti in Italia nordorientale e lungo la Costa Dalmata.
Analisi del Complesso Ceramico della Grotta dell'Edera di Aurisina (TS)
Paris, Damiano
2020/2021
Abstract
Il presente lavoro ha come oggetto lo studio dei reperti ceramici rinvenuti nello scavo della Grotta dell’Edera di Aurisina (Trieste). La cavità si apre nella località San Pelagio ed è particolarmente significativo per la preistoria del Carso triestino data la sequenza stratigrafica che riguarda diversi momenti del Mesolitico, del Neolitico, dell’età dei metalli e di età storica. Si è deciso dunque di procedere con l’analisi del complesso ceramico in modo da pervenire ad una ricostruzione più dettagliata dello sfruttamento antropico della grotta. Sono stati studiati e descritti reperti provenienti da tutta la sequenza stratigrafica dello scavo ponendo l’attenzione sulla forma, dove fosse possibile la sua ricostruzione, sulle modalità di decorazione e sullo stato di conservazione. I frammenti ceramici sono stati classificati attraverso apposite schede che prevedono la foto del pezzo, un disegno e la descrizione che include parametri come lo spessore, le decorazioni o segni particolari sulla superficie interna o esterna, lo stato di conservazione, la posizione nell'unità stratigrafica e nel quadrato corrispondente. Grazie alla suddivisione della grotta in quadrati da un metro ciascuno Si è tentato inoltre di ricostruire una mappa di distribuzione in grado di definire con maggiore precisione gli usi interni della cavità nei diversi periodi. I risultati verranno confrontati con contesti affini rinvenuti in Italia nordorientale e lungo la Costa Dalmata.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/14419