La biblioteca che viene analizzata nell'elaborato è una raccolta di oltre diecimila volumi, biblioteca di famiglia nobiliare, con documenti a stampa che vanno dal XVI al XIX secolo; ma è, soprattutto, specchio dei molteplici interessi culturali del proprietario, il conte Arrigo Antonio Balladoro, considerato il più importante folklorista veronese tra fine Ottocento e primi decenni del Novecento. I volumi che compongono il fondo sono di argomento vario, dall'archeologia, all'antropologia, dalla paletnologia ai viaggi; la sezione più consistente è, appunto, quella dedicata al folklore. Monografie, dizionari dei vari dialetti, riviste italiane e straniere, saggi, illustrano storia, lingua, cultura e tradizioni popolari delle diverse regioni italiane, con particolare attenzione per l'area veneta e quella veronese. La raccolta dei numerosi lavori a stampa e dei manoscritti del Balladoro, quelle di studiosi in relazione con lui e di corrispondenti ed informatori permettono di ricostruire un'ampia bibliografia degli studi sul folklore e restano importante documento di come una biblioteca così "speciale" si sia potuta formare, a supporto degli interessi di un grande studioso di tradizioni popolari quale il Balladoro fu. La biblioteca è stata destinata ad uso pubblico dall'ultimo erede Malfatti di Monte Tretto Balladoro barone Francesco e trasportata nel palazzo di famiglia nel centro di Povegliano Veronese, in spazi espressamente dedicati al deposito ma anche alla consultazione. Nel corso degli anni è stata diversa l'attenzione che le varie amministrazioni locali hanno dedicato alla biblioteca che, con intervento regionale, è stata completamente ordinata e catalogata.

LA BIBLIOTECA DI ARRIGO ANTONIO BALLADORO: FOLKLORE E TRADIZIONI POPOLARI VERONESI.

De Togni, Flavia
2013/2014

Abstract

La biblioteca che viene analizzata nell'elaborato è una raccolta di oltre diecimila volumi, biblioteca di famiglia nobiliare, con documenti a stampa che vanno dal XVI al XIX secolo; ma è, soprattutto, specchio dei molteplici interessi culturali del proprietario, il conte Arrigo Antonio Balladoro, considerato il più importante folklorista veronese tra fine Ottocento e primi decenni del Novecento. I volumi che compongono il fondo sono di argomento vario, dall'archeologia, all'antropologia, dalla paletnologia ai viaggi; la sezione più consistente è, appunto, quella dedicata al folklore. Monografie, dizionari dei vari dialetti, riviste italiane e straniere, saggi, illustrano storia, lingua, cultura e tradizioni popolari delle diverse regioni italiane, con particolare attenzione per l'area veneta e quella veronese. La raccolta dei numerosi lavori a stampa e dei manoscritti del Balladoro, quelle di studiosi in relazione con lui e di corrispondenti ed informatori permettono di ricostruire un'ampia bibliografia degli studi sul folklore e restano importante documento di come una biblioteca così "speciale" si sia potuta formare, a supporto degli interessi di un grande studioso di tradizioni popolari quale il Balladoro fu. La biblioteca è stata destinata ad uso pubblico dall'ultimo erede Malfatti di Monte Tretto Balladoro barone Francesco e trasportata nel palazzo di famiglia nel centro di Povegliano Veronese, in spazi espressamente dedicati al deposito ma anche alla consultazione. Nel corso degli anni è stata diversa l'attenzione che le varie amministrazioni locali hanno dedicato alla biblioteca che, con intervento regionale, è stata completamente ordinata e catalogata.
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