In un sistema sempre più interconnesso e globalizzato, la collaborazione e le interazioni tra Stati hanno assunto un’importanza fondamentale nella lotta all’evasione fiscale. L’obiettivo della tesi è dare evidenza di tale fenomeno e in particolare sottolineare l’importanza dei sistemi internazionali di scambio dati, in grado di fornire alle autorità nazionali le informazioni necessarie per verifiche e sanzioni di comportamenti potenzialmente evasivi. Per concretizzare l’argomento, focalizzeremo l’attenzione sugli investimenti e le attività finanziarie detenute all’estero. In primis un inquadramento della normativa italiana e degli obblighi per il contribuente, traduzione di direttive europee recepite negli anni. Segue un’analisi storico-normativa del sistema multilaterale per lo scambio automatico di informazioni finanziarie noto con l’acronimo “CRS” (Common Reporting Standard) e del suo precursore americano “FACTA” (Foreign Account Tax Compliance Act). Infine esemplificheremo esponendo il caso reale e concreto di un contribuente italiano con conti correnti in uno Stato estero collaborativo, che ha ricevuto un accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate per mancata compilazione del quadro RW nelle dichiarazioni dei redditi anno imposta 2019 e successive. Emergerà la dicotomia tra imposizione fiscale e obblighi di mero monitoraggio. Da ultimo verrà analizzato il sistema sanzionatorio italiano e lo strumento particolare del ravvedimento operoso.

CRS per la lotta all’evasione fiscale: il caso concreto dei conti correnti esteri

Tonello, Giulia
2024/2025

Abstract

In un sistema sempre più interconnesso e globalizzato, la collaborazione e le interazioni tra Stati hanno assunto un’importanza fondamentale nella lotta all’evasione fiscale. L’obiettivo della tesi è dare evidenza di tale fenomeno e in particolare sottolineare l’importanza dei sistemi internazionali di scambio dati, in grado di fornire alle autorità nazionali le informazioni necessarie per verifiche e sanzioni di comportamenti potenzialmente evasivi. Per concretizzare l’argomento, focalizzeremo l’attenzione sugli investimenti e le attività finanziarie detenute all’estero. In primis un inquadramento della normativa italiana e degli obblighi per il contribuente, traduzione di direttive europee recepite negli anni. Segue un’analisi storico-normativa del sistema multilaterale per lo scambio automatico di informazioni finanziarie noto con l’acronimo “CRS” (Common Reporting Standard) e del suo precursore americano “FACTA” (Foreign Account Tax Compliance Act). Infine esemplificheremo esponendo il caso reale e concreto di un contribuente italiano con conti correnti in uno Stato estero collaborativo, che ha ricevuto un accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate per mancata compilazione del quadro RW nelle dichiarazioni dei redditi anno imposta 2019 e successive. Emergerà la dicotomia tra imposizione fiscale e obblighi di mero monitoraggio. Da ultimo verrà analizzato il sistema sanzionatorio italiano e lo strumento particolare del ravvedimento operoso.
2024-03-21
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/1376