La tesi di laurea parte da un’analisi introduttiva sulla nascita dell’opera lirica in Italia, con particolare riferimento allo studio del comportamento e alle abitudini del pubblico del 700' e 800'. Sulla base delle indagini campionarie svolte dagli Osservatori culturali e dalle indagini ISTAT, verranno successivamente illustrate le categorie del “pubblico di oggi” dei teatri lirici italiani, esaminando anche i limiti delle suddette indagini che si focalizzano essenzialmente sul problema quantitativo: la lettura del fenomeno inserita in un contesto in cui domina una sorta di separazione tra consumatori e non consumatori, rischia di offrire soluzioni – inclusione dell’educazione teatrale nei programmi scolastici, maggiore presenza del teatro nei palinsesti televisivi - non sufficienti per superare esaurientemente il problema della scarsa affluenza di pubblico; da qui la necessità di affrontare il problema tenendo in considerazione altri aspetti del fenomeno quali quelli legati alle nuove modalità di diffusione e consumo del prodotto “culturale” e all’evolversi della tecnologia. Conseguente alla spiegazione delle principali ragioni socio culturali per cui i giovani non vanno a vedere l’opera e spiegazione delle difficoltà che gli stessi possono incontrare quando approcciano un tipo di musica “nuovo”, l’ultimo capitolo si apre con l’illustrazione di un questionario somministrato in forma anonima ai giovani rientranti nella fascia di età 15-25. Scopo perseguito dall’indagine è comprendere l’atteggiamento dei giovani nei confronti dell’opera lirica e di rilevare l'importanza dell'educazione musicale nell'orientamento dei gusti di questi ultimi.
Abbattere i muri che si frappongono alla fruizione dell’opera lirica: un’analisi delle ragioni socio-culturali della limitata partecipazione del pubblico giovanile nel Teatro d’opera italiano.
Radivo, Ginevra
2024/2025
Abstract
La tesi di laurea parte da un’analisi introduttiva sulla nascita dell’opera lirica in Italia, con particolare riferimento allo studio del comportamento e alle abitudini del pubblico del 700' e 800'. Sulla base delle indagini campionarie svolte dagli Osservatori culturali e dalle indagini ISTAT, verranno successivamente illustrate le categorie del “pubblico di oggi” dei teatri lirici italiani, esaminando anche i limiti delle suddette indagini che si focalizzano essenzialmente sul problema quantitativo: la lettura del fenomeno inserita in un contesto in cui domina una sorta di separazione tra consumatori e non consumatori, rischia di offrire soluzioni – inclusione dell’educazione teatrale nei programmi scolastici, maggiore presenza del teatro nei palinsesti televisivi - non sufficienti per superare esaurientemente il problema della scarsa affluenza di pubblico; da qui la necessità di affrontare il problema tenendo in considerazione altri aspetti del fenomeno quali quelli legati alle nuove modalità di diffusione e consumo del prodotto “culturale” e all’evolversi della tecnologia. Conseguente alla spiegazione delle principali ragioni socio culturali per cui i giovani non vanno a vedere l’opera e spiegazione delle difficoltà che gli stessi possono incontrare quando approcciano un tipo di musica “nuovo”, l’ultimo capitolo si apre con l’illustrazione di un questionario somministrato in forma anonima ai giovani rientranti nella fascia di età 15-25. Scopo perseguito dall’indagine è comprendere l’atteggiamento dei giovani nei confronti dell’opera lirica e di rilevare l'importanza dell'educazione musicale nell'orientamento dei gusti di questi ultimi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/1371