Il progetto di ricerca ha come obiettivo una narrazione della storia del Piave alternativa a quella ufficiale del fiume sacro alla patria - che ha come principale nodo narrativo la Prima Guerra Mondiale. Si tratta di un’indagine di storia orale, dalla quale emerge un mondo fatto di storie individuali che tessono una storia affatto differente, quasi dimentica degli eroi e delle celebrazioni, carica dell’emotività data dai racconti di vite in balia di un moto ondoso, di un alternarsi di gioie e sofferenze portate da quell’eguale moto naturale dell’imprevedibile fiume che dà e toglie, con la sua essenza ermafrodita che oscilla tra la Piave materna, che offre nutrimento e si offre come spazio da vivere, e il Piave dall’istinto guerriero, maschile, talvolta feroce nel suo irrompere in maniera aggressiva negli equilibri precari di un luogo antropizzato e insieme selvaggio. Un luogo temuto e rispettato dai suoi abitanti, nel contesto di una società che per certi versi potremmo definire primitiva: fino a tempi recenti, parallelamente all’attività agricola, in questi luoghi fonte di sostentamento sono stati la caccia, la pesca e la raccolta. Si è voluto quindi intraprendere un viaggio ermeneutico all’interno di un mondo senza tempo fino al secondo dopoguerra, che sembra essere solo sfiorato dai turbolenti avvenimenti storici e politici dell’inizio del secolo scorso. Si indagherà la portata, in questo ambiente, di eventi quali le due guerre mondiali e i movimenti sociali e politici che le hanno accompagnate. Si rileverà soprattutto la portata dei cambiamenti economici conseguiti al secondo dopoguerra nell’assetto territoriale e paesaggistico di tali luoghi, le conseguenze sull’ecologia del fiume e sulla vita degli abitanti.

Il Piave oltre il mito. Storia orale di un ambiente fluviale

Vettor, Sara
2023/2024

Abstract

Il progetto di ricerca ha come obiettivo una narrazione della storia del Piave alternativa a quella ufficiale del fiume sacro alla patria - che ha come principale nodo narrativo la Prima Guerra Mondiale. Si tratta di un’indagine di storia orale, dalla quale emerge un mondo fatto di storie individuali che tessono una storia affatto differente, quasi dimentica degli eroi e delle celebrazioni, carica dell’emotività data dai racconti di vite in balia di un moto ondoso, di un alternarsi di gioie e sofferenze portate da quell’eguale moto naturale dell’imprevedibile fiume che dà e toglie, con la sua essenza ermafrodita che oscilla tra la Piave materna, che offre nutrimento e si offre come spazio da vivere, e il Piave dall’istinto guerriero, maschile, talvolta feroce nel suo irrompere in maniera aggressiva negli equilibri precari di un luogo antropizzato e insieme selvaggio. Un luogo temuto e rispettato dai suoi abitanti, nel contesto di una società che per certi versi potremmo definire primitiva: fino a tempi recenti, parallelamente all’attività agricola, in questi luoghi fonte di sostentamento sono stati la caccia, la pesca e la raccolta. Si è voluto quindi intraprendere un viaggio ermeneutico all’interno di un mondo senza tempo fino al secondo dopoguerra, che sembra essere solo sfiorato dai turbolenti avvenimenti storici e politici dell’inizio del secolo scorso. Si indagherà la portata, in questo ambiente, di eventi quali le due guerre mondiali e i movimenti sociali e politici che le hanno accompagnate. Si rileverà soprattutto la portata dei cambiamenti economici conseguiti al secondo dopoguerra nell’assetto territoriale e paesaggistico di tali luoghi, le conseguenze sull’ecologia del fiume e sulla vita degli abitanti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/13567