Come si educa al rispetto dei corpi? Quali sono gli strumenti di pensiero necessari a guidare verso un nuovo modo di vedere e vivere il corpo e tramite quali metodologie fornirli? È possibile andare oltre la frammentazione disciplinare e unire positivamente i contributi di educazione di genere e educazione ambientale? L’obiettivo della tesi è provare che si ottengono maggiori risultati adottando un approccio integrato, l’educazione di genere e l’educazione ambientale non devono più essere intese come discipline separate, ma agire l’una a supporto dell’altra. A legarle, infatti, c’è un uguale problema sociale: il corpo dell’Altro (dell’Altra) oggettificato, controllato, violato e sfruttato. Siccome per favorire la trasformazione dei comportamenti è necessaria in primis la trasformazione del pensiero, il collante da prediligere è l’educazione al rispetto, un’educazione che miri tanto alla decostruzione della visione patriarcale-capitalista che legittima squilibri di potere, gerarchie e rapporti di dominio, quanto alla costruzione di modelli di vita e relazione innovativi, paritari e collaborativi, alla cui base ci sia l’interdipendenza positiva fra gli umani e fra gli umani e l’ambiente che abitano. All’interno delle scuole il modo migliore per formare studenti e studentesse a questo modo radicalmente democratico di abitare la Terra è aumentare le occasioni di messa in atto dello stesso, una volta forniti gli strumenti teorici.
Corpi che resistono, sguardi che costruiscono. Ecofemminismo ed ecopedagogia: l’importanza della contaminazione disciplinare in ambito pedagogico
Furlan, Giulia
2024/2025
Abstract
Come si educa al rispetto dei corpi? Quali sono gli strumenti di pensiero necessari a guidare verso un nuovo modo di vedere e vivere il corpo e tramite quali metodologie fornirli? È possibile andare oltre la frammentazione disciplinare e unire positivamente i contributi di educazione di genere e educazione ambientale? L’obiettivo della tesi è provare che si ottengono maggiori risultati adottando un approccio integrato, l’educazione di genere e l’educazione ambientale non devono più essere intese come discipline separate, ma agire l’una a supporto dell’altra. A legarle, infatti, c’è un uguale problema sociale: il corpo dell’Altro (dell’Altra) oggettificato, controllato, violato e sfruttato. Siccome per favorire la trasformazione dei comportamenti è necessaria in primis la trasformazione del pensiero, il collante da prediligere è l’educazione al rispetto, un’educazione che miri tanto alla decostruzione della visione patriarcale-capitalista che legittima squilibri di potere, gerarchie e rapporti di dominio, quanto alla costruzione di modelli di vita e relazione innovativi, paritari e collaborativi, alla cui base ci sia l’interdipendenza positiva fra gli umani e fra gli umani e l’ambiente che abitano. All’interno delle scuole il modo migliore per formare studenti e studentesse a questo modo radicalmente democratico di abitare la Terra è aumentare le occasioni di messa in atto dello stesso, una volta forniti gli strumenti teorici.File | Dimensione | Formato | |
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