Il concetto di sostenibilità, originariamente legato solo alla dimensione ambientale, oggi risulta centrale anche nella realtà sociale ed economica. È proprio grazie al crescente dibattito politico in materia di sviluppo sostenibile che il tema dei rischi ESG merita di essere studiato e, soprattutto, messo in discussione. All’interno di questo elaborato si analizza l'intervento della Banca Centrale Europea e dell’Autorità Bancaria Europea approfondendo le linee guida che le banche dovranno seguire e stabilendo di conseguenza le informazioni che ad esse dovranno essere fornite dalle imprese per permettere un’accurata valutazione dei rischi ESG. Inoltre si esaminano le fonti informative e i singoli indicatori che possono essere presi in considerazione. A tal proposito, le macro-fonti informative a cui facciamo riferimento sono due: da un lato il regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento Europeo e Del Consiglio (Regolamento Tassonomia dell’UE), dall’altro i regolamenti e i contenuti delle dichiarazioni non finanziarie delle aziende con particolare riferimento alla direttiva 2014/95/UE. L’elaborato si conclude confrontando i due quadri regolamentari analizzati: si osserva la precisione e gli aspetti qualitativi e quantitativi delle informazioni concretamente fornite dalle aziende rispetto a quanto richiesto dalle normative. Si procede quindi con un’analisi critica dell’attuale informazione non finanziaria prevista dalla direttiva 2014/95/UE rispetto a quanto richiesto dal regolamento (UE) 2020/852. Ci si interroga infine su quelle che saranno le modifiche e gli sviluppi necessari per garantire un adeguato livello di informazione da parte delle aziende, con lo scopo ultimo di permettere alle banche di valutare correttamente i rischi ESG e il conseguente merito di credito.
L'integrazione dei fattori ESG nel sistema bancario, le dichiarazioni di carattere non finanziario e il regolamento Tassonomia dell'UE
D'Este, Luca
2021/2022
Abstract
Il concetto di sostenibilità, originariamente legato solo alla dimensione ambientale, oggi risulta centrale anche nella realtà sociale ed economica. È proprio grazie al crescente dibattito politico in materia di sviluppo sostenibile che il tema dei rischi ESG merita di essere studiato e, soprattutto, messo in discussione. All’interno di questo elaborato si analizza l'intervento della Banca Centrale Europea e dell’Autorità Bancaria Europea approfondendo le linee guida che le banche dovranno seguire e stabilendo di conseguenza le informazioni che ad esse dovranno essere fornite dalle imprese per permettere un’accurata valutazione dei rischi ESG. Inoltre si esaminano le fonti informative e i singoli indicatori che possono essere presi in considerazione. A tal proposito, le macro-fonti informative a cui facciamo riferimento sono due: da un lato il regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento Europeo e Del Consiglio (Regolamento Tassonomia dell’UE), dall’altro i regolamenti e i contenuti delle dichiarazioni non finanziarie delle aziende con particolare riferimento alla direttiva 2014/95/UE. L’elaborato si conclude confrontando i due quadri regolamentari analizzati: si osserva la precisione e gli aspetti qualitativi e quantitativi delle informazioni concretamente fornite dalle aziende rispetto a quanto richiesto dalle normative. Si procede quindi con un’analisi critica dell’attuale informazione non finanziaria prevista dalla direttiva 2014/95/UE rispetto a quanto richiesto dal regolamento (UE) 2020/852. Ci si interroga infine su quelle che saranno le modifiche e gli sviluppi necessari per garantire un adeguato livello di informazione da parte delle aziende, con lo scopo ultimo di permettere alle banche di valutare correttamente i rischi ESG e il conseguente merito di credito.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/13028