Lo scopo del presente studio è analizzare e comparare l’uso dei gesti co-verbali in tre popolazioni di adulti: sordi bilingui (LIS/Ita), sordi oralisti e udenti senza alcuna competenza in lingua dei segni, usando un task di narrazione orale in italiano. Ai fini del presente lavoro, ci si è chiesto se l’esposizione ad una lingua visivo-gestuale come la lingua dei segni influenzi l’occorrenza e il tipo di gesti co-verbali, ipotizzando che la quantità di questi gesti sia maggiore nella produzione orale delle persone sorde bilingui e che tra quelli da loro prodotti, la maggior parte siano di tipo rappresentativo, data l’abitudine ad utilizzare una lingua iconica. Allo stesso tempo, si è supposto che i sordi oralisti, nonostante abbiano lo stesso deficit sensoriale dell’altro gruppo, gesticolino in maniera simile agli udenti; quindi, si è ipotizzato che questi due gruppi producano maggiormente gesti ritmati che evidenziano aspetti del discorso (beats). Effettivamente, i risultati ottenuti mostrano che i sordi bilingui producono più gesti rispetto agli altri due gruppi e la maggior parte di questi coincide con il segno corrispondente alla parola che accompagnano, soprattutto quando il segno è trasparente. Invece, gli altri due gruppi, come da ipotesi, producono più gesti ritmati che non hanno un legame semantico con il discorso a cui sono correlati. Dunque, l’esposizione alla lingua dei segni influisce sulla quantità e qualità dei gesti prodotti durante un compito di narrazione orale.

L’uso dei gesti co-verbali nella narrazione in italiano. Uno studio comparativo tra sordi bilingui, oralisti e udenti non segnanti

Calabrò, Valeria
2021/2022

Abstract

Lo scopo del presente studio è analizzare e comparare l’uso dei gesti co-verbali in tre popolazioni di adulti: sordi bilingui (LIS/Ita), sordi oralisti e udenti senza alcuna competenza in lingua dei segni, usando un task di narrazione orale in italiano. Ai fini del presente lavoro, ci si è chiesto se l’esposizione ad una lingua visivo-gestuale come la lingua dei segni influenzi l’occorrenza e il tipo di gesti co-verbali, ipotizzando che la quantità di questi gesti sia maggiore nella produzione orale delle persone sorde bilingui e che tra quelli da loro prodotti, la maggior parte siano di tipo rappresentativo, data l’abitudine ad utilizzare una lingua iconica. Allo stesso tempo, si è supposto che i sordi oralisti, nonostante abbiano lo stesso deficit sensoriale dell’altro gruppo, gesticolino in maniera simile agli udenti; quindi, si è ipotizzato che questi due gruppi producano maggiormente gesti ritmati che evidenziano aspetti del discorso (beats). Effettivamente, i risultati ottenuti mostrano che i sordi bilingui producono più gesti rispetto agli altri due gruppi e la maggior parte di questi coincide con il segno corrispondente alla parola che accompagnano, soprattutto quando il segno è trasparente. Invece, gli altri due gruppi, come da ipotesi, producono più gesti ritmati che non hanno un legame semantico con il discorso a cui sono correlati. Dunque, l’esposizione alla lingua dei segni influisce sulla quantità e qualità dei gesti prodotti durante un compito di narrazione orale.
2021-10-26
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/12820