Le domande di ricerca a cui questo progetto di tesi tenta di rispondere si collocano nella crisi dei debiti esteri degli anni Ottanta. Nel primo capitolo, ripercorre le tappe principali di quest’ultima e analizza la natura del debito. Il secondo capitolo spiega l’applicazione del Piano Brady, lo schema del 1989 comunemente ritenuto "risolutivo” della crisi, alla realtà messicana, mentre il terzo, opera nella stessa maniera, concentrandosi sulla realtà argentina. Con questa struttura, l’elaborato dimostra i limiti del Piano, il quale non risolse i problemi strutturali che attanagliavano i rapporti creditori-debitori e lasciò questi ultimi esposti ai punti ciechi dell’economia neoliberale. Argomenta che l’accettazione di Messico ed Argentina fu per necessità, nella misura in cui il Piano ridimensionava il debito e la crisi; dimostra che la sua applicazione fallì nel carpire la molteplicità delle situazioni economiche latino-americane e, soprattutto, le diverse relazioni bilaterali ed internazionali di cui i paesi debitori erano parte. In questo contesto, si esplorano, dunque, anche le origini e lo sviluppo del “Consenso di Washington”, la sintonia di intenti che prese forma tra il Dipartimento del Tesoro statunitense e le istituzioni finanziarie internazionali, a partire dalla crisi e perdurando negli anni Novanta.

Il Piano Brady da Città del Messico a Buenos Aires. I rapporti di Messico ed Argentina con i creditori internazionali durante la crisi dei debiti esteri (1982-1989)

Terenzi, Francesca
2023/2024

Abstract

Le domande di ricerca a cui questo progetto di tesi tenta di rispondere si collocano nella crisi dei debiti esteri degli anni Ottanta. Nel primo capitolo, ripercorre le tappe principali di quest’ultima e analizza la natura del debito. Il secondo capitolo spiega l’applicazione del Piano Brady, lo schema del 1989 comunemente ritenuto "risolutivo” della crisi, alla realtà messicana, mentre il terzo, opera nella stessa maniera, concentrandosi sulla realtà argentina. Con questa struttura, l’elaborato dimostra i limiti del Piano, il quale non risolse i problemi strutturali che attanagliavano i rapporti creditori-debitori e lasciò questi ultimi esposti ai punti ciechi dell’economia neoliberale. Argomenta che l’accettazione di Messico ed Argentina fu per necessità, nella misura in cui il Piano ridimensionava il debito e la crisi; dimostra che la sua applicazione fallì nel carpire la molteplicità delle situazioni economiche latino-americane e, soprattutto, le diverse relazioni bilaterali ed internazionali di cui i paesi debitori erano parte. In questo contesto, si esplorano, dunque, anche le origini e lo sviluppo del “Consenso di Washington”, la sintonia di intenti che prese forma tra il Dipartimento del Tesoro statunitense e le istituzioni finanziarie internazionali, a partire dalla crisi e perdurando negli anni Novanta.
2023-03-15
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/12258