Nel corso degli ultimi decenni numerose nuove questioni sono entrate a far parte dell’agenda politica Europea, estendendo il mandato dell’UE alla quasi totalità delle aree politiche pubbliche. Questo è stato reso possibile, tra le altre ragioni, dalla formulazione di alcune tematiche in termini per i quali esse rientrerebbero tra le competenze comunitarie. Tuttavia, alcune iniziative, le quali sono considerate controverse, non sono riuscite a raggiungere lo status di agenda. Focalizzandosi sull’aborto, la prostituzione e le unioni civili, questa tesi è volta ad analizzare le ragioni per cui questi temi siano esclusi dall’agenda e, così facendo, a determinare quale sia l’approccio dell’Unione Europea nei confronti delle politiche controverse. I risultati dell’analisi mostrano una tendenza dell’UE ad evitare in modo persistente la regolamentazione di tematiche controverse al fine di limitare potenziali contrasti. Conseguentemente, si verifica un trade-off tra diritti umani e legittimità, il quale comporta un’inadeguata tutela dei diritti umani di coloro parte delle categorie esaminate, soprattutto nei paesi dell’Est Europa, caratterizzati da legislazioni più conservatrici. Muovendo dalla letteratura rilevante, il primo capitolo esplora le dinamiche di agenda setting e di agenda blocking, focalizzandosi in particolare sulle politiche controverse. I capitoli che seguono sono invece dedicati allo studio dell’approccio dell’UE rispetto alla tematica dell’aborto (capitolo I), della prostituzione (capitolo II) e delle unioni civili (capitolo III), evidenziando le differenze e le analogie tra i diversi casi, così come le conseguenze in termini di diritti umani derivanti dalla non regolamentazione di tali tematiche. La tesi sfida l’argomentazione secondo la quale l’Unione non sia intitolata ad intervenire rispetto a queste materie in virtù del principio di sussidiarietà, sostenendo, invece, che l’assenza di questi temi dall’agenda sia specificamente volta a tutelare la legittimità dell’UE.
L' agenda politica Europea e le politiche controverse: aborto, prostituzione ed unioni civili
Cipriani, Giulia
2022/2023
Abstract
Nel corso degli ultimi decenni numerose nuove questioni sono entrate a far parte dell’agenda politica Europea, estendendo il mandato dell’UE alla quasi totalità delle aree politiche pubbliche. Questo è stato reso possibile, tra le altre ragioni, dalla formulazione di alcune tematiche in termini per i quali esse rientrerebbero tra le competenze comunitarie. Tuttavia, alcune iniziative, le quali sono considerate controverse, non sono riuscite a raggiungere lo status di agenda. Focalizzandosi sull’aborto, la prostituzione e le unioni civili, questa tesi è volta ad analizzare le ragioni per cui questi temi siano esclusi dall’agenda e, così facendo, a determinare quale sia l’approccio dell’Unione Europea nei confronti delle politiche controverse. I risultati dell’analisi mostrano una tendenza dell’UE ad evitare in modo persistente la regolamentazione di tematiche controverse al fine di limitare potenziali contrasti. Conseguentemente, si verifica un trade-off tra diritti umani e legittimità, il quale comporta un’inadeguata tutela dei diritti umani di coloro parte delle categorie esaminate, soprattutto nei paesi dell’Est Europa, caratterizzati da legislazioni più conservatrici. Muovendo dalla letteratura rilevante, il primo capitolo esplora le dinamiche di agenda setting e di agenda blocking, focalizzandosi in particolare sulle politiche controverse. I capitoli che seguono sono invece dedicati allo studio dell’approccio dell’UE rispetto alla tematica dell’aborto (capitolo I), della prostituzione (capitolo II) e delle unioni civili (capitolo III), evidenziando le differenze e le analogie tra i diversi casi, così come le conseguenze in termini di diritti umani derivanti dalla non regolamentazione di tali tematiche. La tesi sfida l’argomentazione secondo la quale l’Unione non sia intitolata ad intervenire rispetto a queste materie in virtù del principio di sussidiarietà, sostenendo, invece, che l’assenza di questi temi dall’agenda sia specificamente volta a tutelare la legittimità dell’UE.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/11862