Questo scritto vorrebbe far riflettere su uno dei maggiori problemi delle organizzazioni culturali ovvero quello di interagire con i destinatari adottando strategie comunicative efficaci al fine di ottenere una maggiore partecipazione. Una delle trasformazioni più apprezzabili messe in atto in questo campo è il superamento del deficit model, lo schema unidirezionale secondo il quale la conoscenza viene trasmessa dagli esperti ai non esperti. I visitatori desiderano essere considerati co-attori del fenomeno culturale in atto; desiderano non essere semplici spettatori e sono disposti ad attribuire importanza al patrimonio culturale nella misura in cui ne sono coinvolti. L'atteggiamento di interesse verso il pubblico è coerente con la tesi del visitatore al centro, tesi emersa nella letteratura e nel dibattito museale intorno alla fine degli anni 80 del Novecento. Vengono analizzate, a titolo esemplificativo, alcune iniziative culturali. Seguendo queste riflessioni ho strutturato una proposta per Palazzo San Bonifacio Ardit. La peculiarità del racconto come primo canale di conoscenza mi ha portato a prediligere la metodologia dello storytelling per articolare il progetto di tesi. Il prototipo, che si avvale dell'arte performativa , vorrebbe suggerire una lettura innovativa di una realtà locale con il duplice obiettivo di fornire nozioni inerenti il Palazzo e di comunicare con il pubblico tramite una modalità emozionale ed esperienziale.

Emozioni patrimoniali. Una proposta per Palazzo San Bonifacio Ardit’

Grassi, Giorgia
2018/2019

Abstract

Questo scritto vorrebbe far riflettere su uno dei maggiori problemi delle organizzazioni culturali ovvero quello di interagire con i destinatari adottando strategie comunicative efficaci al fine di ottenere una maggiore partecipazione. Una delle trasformazioni più apprezzabili messe in atto in questo campo è il superamento del deficit model, lo schema unidirezionale secondo il quale la conoscenza viene trasmessa dagli esperti ai non esperti. I visitatori desiderano essere considerati co-attori del fenomeno culturale in atto; desiderano non essere semplici spettatori e sono disposti ad attribuire importanza al patrimonio culturale nella misura in cui ne sono coinvolti. L'atteggiamento di interesse verso il pubblico è coerente con la tesi del visitatore al centro, tesi emersa nella letteratura e nel dibattito museale intorno alla fine degli anni 80 del Novecento. Vengono analizzate, a titolo esemplificativo, alcune iniziative culturali. Seguendo queste riflessioni ho strutturato una proposta per Palazzo San Bonifacio Ardit. La peculiarità del racconto come primo canale di conoscenza mi ha portato a prediligere la metodologia dello storytelling per articolare il progetto di tesi. Il prototipo, che si avvale dell'arte performativa , vorrebbe suggerire una lettura innovativa di una realtà locale con il duplice obiettivo di fornire nozioni inerenti il Palazzo e di comunicare con il pubblico tramite una modalità emozionale ed esperienziale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/11380