L'elaborato mira a sondare il tema dell'ipotesi di un'etica originaria così come è affrontata nel corpus dei testi di Heidegger, in particolare "Essere e tempo". Le parole dello stesso Heidegger nella "Lettera sull’«umanismo»" sono chiare: egli non scriverà mai un'etica, ma allo stesso tempo il problema, comunque secondario rispetto alla questione ontologica perché da esso dipende, non può non essere posto. L'idea di una morale è ovviamente rigettata, quella dell'individuazione di un'etica originaria è lasciata invece aperta. Il testo si divide in tre parti. L'ambito della prima è il rapporto fra Heidegger e Agostino, in particolare vengono trattati l'interesse del filosofo tedesco per le riflessioni sul tempo e sull'interiorità dell'Ipponate. Nella seconda viene analizzata l'eredità della filosofia pratica aristotelica nella formulazione di alcuni concetti dell'analitica esistenziale di "Essere e tempo". Nella terza invece a essere sotto esame sono le riflessioni conclusive (post-Kehre) che Heidegger trae sul linguaggio, sull'abitare dell'uomo e sulla poesia, tenendo sì saldo il primato della questione dell'essere, ma nella nuova luce che gli ha fornito la lettura di Hölderlin.
Il problema di un’etica originaria in Heidegger attraverso Agostino, Aristotele, Hölderlin
Mainardi, Alvise
2021/2022
Abstract
L'elaborato mira a sondare il tema dell'ipotesi di un'etica originaria così come è affrontata nel corpus dei testi di Heidegger, in particolare "Essere e tempo". Le parole dello stesso Heidegger nella "Lettera sull’«umanismo»" sono chiare: egli non scriverà mai un'etica, ma allo stesso tempo il problema, comunque secondario rispetto alla questione ontologica perché da esso dipende, non può non essere posto. L'idea di una morale è ovviamente rigettata, quella dell'individuazione di un'etica originaria è lasciata invece aperta. Il testo si divide in tre parti. L'ambito della prima è il rapporto fra Heidegger e Agostino, in particolare vengono trattati l'interesse del filosofo tedesco per le riflessioni sul tempo e sull'interiorità dell'Ipponate. Nella seconda viene analizzata l'eredità della filosofia pratica aristotelica nella formulazione di alcuni concetti dell'analitica esistenziale di "Essere e tempo". Nella terza invece a essere sotto esame sono le riflessioni conclusive (post-Kehre) che Heidegger trae sul linguaggio, sull'abitare dell'uomo e sulla poesia, tenendo sì saldo il primato della questione dell'essere, ma nella nuova luce che gli ha fornito la lettura di Hölderlin.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/11161