Il nomade digitale è per definizione una tipologia di lavoratore da remoto che può eseguire la propria funzione a prescindere dal luogo fisico dove si trova, in quanto utilizza la tecnologia per adempiere al proprio lavoro, e per questo motivo viene chiamato “knowledge worker”, ossia lavoratore della conoscenza, professionista altamente specializzato a cui basta un computer portatile per essere produttivo. Negli ultimi anni, ed in particolare dopo la pandemia da COVID-19, il mondo del lavoro è cambiato, lasciando più spazio a soluzioni come il cosiddetto lavoro “ibrido” e al lavoro da remoto, e come conseguenza il tema dei nomadi digitali è tornato di moda, regalando una marea di nuove opportunità a lavoratori, strutture turistiche, e soprattutto Paesi ospitanti. In Italia tuttavia il concetto è ancora poco conosciuto. L’obiettivo dell’elaborato è quello di dare una infarinatura generale sull’argomento, cercando di fare un quadro sulla situazione a livello mondiale e su quella italiana, capire quali sono le analogie con il concetto di turismo intelligente, osservare quali iniziative recenti possono contribuire ad attirare questa categoria particolare di lavoratori nel nostro territorio, e portare dei casi studio che possano spiegare al meglio il fenomeno. Dopo questa analisi della letteratura sull’argomento, si procederà nell’ultima parte a confermare, confutare o aggiungere valore agli studi recenti sul tema attraverso una ricerca qualitativa che mira a mettere in luce l’opinione diffusa dei nomadi digitali sul nostro Paese ed indicare in maniera generale cosa servirebbe al settore turistico italiano per far diventare l’Italia una destinazione interessante per questi soggetti.
Il trend dei nomadi digitali: il quadro italiano tra PNRR, iniziative ed opportunità
Matei, Ionut Alexandru
2023/2024
Abstract
Il nomade digitale è per definizione una tipologia di lavoratore da remoto che può eseguire la propria funzione a prescindere dal luogo fisico dove si trova, in quanto utilizza la tecnologia per adempiere al proprio lavoro, e per questo motivo viene chiamato “knowledge worker”, ossia lavoratore della conoscenza, professionista altamente specializzato a cui basta un computer portatile per essere produttivo. Negli ultimi anni, ed in particolare dopo la pandemia da COVID-19, il mondo del lavoro è cambiato, lasciando più spazio a soluzioni come il cosiddetto lavoro “ibrido” e al lavoro da remoto, e come conseguenza il tema dei nomadi digitali è tornato di moda, regalando una marea di nuove opportunità a lavoratori, strutture turistiche, e soprattutto Paesi ospitanti. In Italia tuttavia il concetto è ancora poco conosciuto. L’obiettivo dell’elaborato è quello di dare una infarinatura generale sull’argomento, cercando di fare un quadro sulla situazione a livello mondiale e su quella italiana, capire quali sono le analogie con il concetto di turismo intelligente, osservare quali iniziative recenti possono contribuire ad attirare questa categoria particolare di lavoratori nel nostro territorio, e portare dei casi studio che possano spiegare al meglio il fenomeno. Dopo questa analisi della letteratura sull’argomento, si procederà nell’ultima parte a confermare, confutare o aggiungere valore agli studi recenti sul tema attraverso una ricerca qualitativa che mira a mettere in luce l’opinione diffusa dei nomadi digitali sul nostro Paese ed indicare in maniera generale cosa servirebbe al settore turistico italiano per far diventare l’Italia una destinazione interessante per questi soggetti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/10703