La delineazione della memoria pubblica ufficiale di un paese, nonché la riscrittura e rivisitazione della sua storia e del suo passato, si configurano come temi particolarmente significativi per l’interpretazione e la comprensione delle vicende e del profilo identitario dello stesso. Per quanto riguarda il caso specifico della Russia, nel periodo sovietico, alla fine degli anni Venti, la svolta impressa dallo Stato-partito staliniano porta il regime ad acquisire un controllo completo sulle arti e sulle scienze umane; in modo particolare si assiste all’affermazione di una storia ufficiale, la quale assume carattere normativo e obbligatorio per tutti. Il presente elaborato è incentrato sulla memoria post-sovietica del Terrore staliniano e sull’attività dell’organizzazione non governativa Memorial, associazione fondata a Mosca nel 1989 che si occupa di ripristinare la verità storica sulle repressioni politiche di massa avvenute nel periodo sovietico, perpetuare la memoria delle vittime di tali repressioni e di violazioni dei diritti umani ad opera del regime, e della difesa dei diritti umani al giorno d’oggi. Il primo capitolo spiega il processo di mutilazione della memoria pubblica e privata ad opera del regime sovietico negli anni del Terrore, muovendo dalla definizione di storia ufficiale imposta dallo Stato-partito a partire dagli anni Trenta, dalla censura e dalla violenta repressione del dissenso anche tramite l’universo concentrazionario del Gulag per passare poi alla successiva destalinizzazione e al doloroso risveglio di questa memoria, fino al crollo dell’Unione Sovietica. Il secondo capitolo, incentrato sul periodo post-sovietico, mira ad evidenziare come la Russia, dal crollo dell’URSS sino ai giorni nostri, continui ad essere restia ad affrontare memorie dolorose del passato sovietico, dimostrando indifferenza e spesso ostilità nei confronti del ripristino della verità storica, della raccolta di documenti e testimonianze riguardanti lo stalinismo, le vittime del Gulag e il periodo sovietico in generale. Il terzo capitolo tratta infine nello specifico il caso di Memorial, dalla nascita e fondazione ufficiale sino ai giorni nostri, soffermandosi su storia e struttura dell’associazione, sugli obiettivi a cui tende e sui numerosi progetti da essa avviati e concludendosi con un focus sul caso dello storico Yuri Dmitriev.
Memoria post-sovietica degli anni del Terrore: l’attività di Memorial nella riconquista e rielaborazione del passato sovietico
Nuzzo, Elena
2021/2022
Abstract
La delineazione della memoria pubblica ufficiale di un paese, nonché la riscrittura e rivisitazione della sua storia e del suo passato, si configurano come temi particolarmente significativi per l’interpretazione e la comprensione delle vicende e del profilo identitario dello stesso. Per quanto riguarda il caso specifico della Russia, nel periodo sovietico, alla fine degli anni Venti, la svolta impressa dallo Stato-partito staliniano porta il regime ad acquisire un controllo completo sulle arti e sulle scienze umane; in modo particolare si assiste all’affermazione di una storia ufficiale, la quale assume carattere normativo e obbligatorio per tutti. Il presente elaborato è incentrato sulla memoria post-sovietica del Terrore staliniano e sull’attività dell’organizzazione non governativa Memorial, associazione fondata a Mosca nel 1989 che si occupa di ripristinare la verità storica sulle repressioni politiche di massa avvenute nel periodo sovietico, perpetuare la memoria delle vittime di tali repressioni e di violazioni dei diritti umani ad opera del regime, e della difesa dei diritti umani al giorno d’oggi. Il primo capitolo spiega il processo di mutilazione della memoria pubblica e privata ad opera del regime sovietico negli anni del Terrore, muovendo dalla definizione di storia ufficiale imposta dallo Stato-partito a partire dagli anni Trenta, dalla censura e dalla violenta repressione del dissenso anche tramite l’universo concentrazionario del Gulag per passare poi alla successiva destalinizzazione e al doloroso risveglio di questa memoria, fino al crollo dell’Unione Sovietica. Il secondo capitolo, incentrato sul periodo post-sovietico, mira ad evidenziare come la Russia, dal crollo dell’URSS sino ai giorni nostri, continui ad essere restia ad affrontare memorie dolorose del passato sovietico, dimostrando indifferenza e spesso ostilità nei confronti del ripristino della verità storica, della raccolta di documenti e testimonianze riguardanti lo stalinismo, le vittime del Gulag e il periodo sovietico in generale. Il terzo capitolo tratta infine nello specifico il caso di Memorial, dalla nascita e fondazione ufficiale sino ai giorni nostri, soffermandosi su storia e struttura dell’associazione, sugli obiettivi a cui tende e sui numerosi progetti da essa avviati e concludendosi con un focus sul caso dello storico Yuri Dmitriev.File | Dimensione | Formato | |
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