In linea con le recenti teorie nel campo degli studi visuali e neuroscientifici, la ricerca indaga il ruolo che l’immagine ha acquisito e può potenzialmente assumere per la costruzione e sviluppo del sapere. Essa si concentra sull’atlante di immagini come forma visiva di conoscenza, evidenziandone le potenzialità e delineandone una possibile applicazione nel campo delle metodologie didattiche. Come dispositivo basato sul montaggio di frammenti visuali, tra XX e XXI secolo l’atlante ha spostato il proprio campo d’azione da quello tradizionale, cartografico e scientifico, a quello artistico, diventando ‘architettura’ dell’archivio e della memoria, grazie alla funzione deittica del medium fotografico, che permette una visione diagrammatica e sinottica. L’indagine lambisce, cronologicamente e tematicamente, diverse discipline rilevando la tendenza “errante” dell’immagine e dei mezzi/supporti (analogici e digitali) ad essa connessi. Essa fornisce una possibile lettura dell’atlante come strumento interpretativo, conoscitivo, operativo, per la costruzione di conoscenze e di pratiche artistiche laboratoriali che concentrano la loro azione sui regimi scopici e su architetture, mappature e relazioni concettuali. L’atlante di immagini si delinea così come dispositivo in grado di configurare metodologie sperimentali d’investigazione e d’azione, basate sulle ricerche in campo didattico-cognitivo per lo sviluppo di conoscenze, abilità e competenze.
Declinazioni del multiplo: l’atlante di immagini come dispositivo metodologico-didattico
Guidolin, Francesca
2022/2023
Abstract
In linea con le recenti teorie nel campo degli studi visuali e neuroscientifici, la ricerca indaga il ruolo che l’immagine ha acquisito e può potenzialmente assumere per la costruzione e sviluppo del sapere. Essa si concentra sull’atlante di immagini come forma visiva di conoscenza, evidenziandone le potenzialità e delineandone una possibile applicazione nel campo delle metodologie didattiche. Come dispositivo basato sul montaggio di frammenti visuali, tra XX e XXI secolo l’atlante ha spostato il proprio campo d’azione da quello tradizionale, cartografico e scientifico, a quello artistico, diventando ‘architettura’ dell’archivio e della memoria, grazie alla funzione deittica del medium fotografico, che permette una visione diagrammatica e sinottica. L’indagine lambisce, cronologicamente e tematicamente, diverse discipline rilevando la tendenza “errante” dell’immagine e dei mezzi/supporti (analogici e digitali) ad essa connessi. Essa fornisce una possibile lettura dell’atlante come strumento interpretativo, conoscitivo, operativo, per la costruzione di conoscenze e di pratiche artistiche laboratoriali che concentrano la loro azione sui regimi scopici e su architetture, mappature e relazioni concettuali. L’atlante di immagini si delinea così come dispositivo in grado di configurare metodologie sperimentali d’investigazione e d’azione, basate sulle ricerche in campo didattico-cognitivo per lo sviluppo di conoscenze, abilità e competenze.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/10456