La presente dissertazione propone la traduzione di una raccolta di microstorie cinesi Moyi (Trono Infestato) scritta e composta da Ling Dingnian (10 giugno 1951) e pubblicata nel giugno 2012 da una casa editrice taiwanese. Ling Dingnian (inserisca tra parentesi la data di nascita) è una figura di spicco nell’ambito della microfiction cinese e possiede una florida produzione letteraria che spazia tra raccolte di microstorie, romanzi e pubblicazioni di ricerca su riviste letterarie. Cittadino cinese impegnato politicamente, l’autore attraverso le proprie microstorie si fa portavoce dei valori tradizionali cinesi, simboleggiati da alcuni oggetti o temi fondamentali nelle trame dei suoi racconti. La tradizione però si affianca ad una visione più ampia ed oggettiva: servendosi della brevità e della sinteticità del genere della flash fiction, insieme ad altri artifici narrativi come l’inner change, si celano le contraddizioni e le ambiguità di un impalcatura culturale apparentemente solida e strutturata. Il corpo della dissertazione, suddiviso in tre capitoli principali presenta prima un'introduzione all'autore e al genere letterario della flash fiction. La seconda parte è composta dalla proposta di traduzione ad una raccolta di micro-storie dell'autore, seguita dal commento traduttologico che va a costituire il terzo capitolo.

La flash fiction nella Cina continentale: proposta di traduzione e commento all'opera di Ling Dingnian

Giacomelli, Chiara
2022/2023

Abstract

La presente dissertazione propone la traduzione di una raccolta di microstorie cinesi Moyi (Trono Infestato) scritta e composta da Ling Dingnian (10 giugno 1951) e pubblicata nel giugno 2012 da una casa editrice taiwanese. Ling Dingnian (inserisca tra parentesi la data di nascita) è una figura di spicco nell’ambito della microfiction cinese e possiede una florida produzione letteraria che spazia tra raccolte di microstorie, romanzi e pubblicazioni di ricerca su riviste letterarie. Cittadino cinese impegnato politicamente, l’autore attraverso le proprie microstorie si fa portavoce dei valori tradizionali cinesi, simboleggiati da alcuni oggetti o temi fondamentali nelle trame dei suoi racconti. La tradizione però si affianca ad una visione più ampia ed oggettiva: servendosi della brevità e della sinteticità del genere della flash fiction, insieme ad altri artifici narrativi come l’inner change, si celano le contraddizioni e le ambiguità di un impalcatura culturale apparentemente solida e strutturata. Il corpo della dissertazione, suddiviso in tre capitoli principali presenta prima un'introduzione all'autore e al genere letterario della flash fiction. La seconda parte è composta dalla proposta di traduzione ad una raccolta di micro-storie dell'autore, seguita dal commento traduttologico che va a costituire il terzo capitolo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/10416